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DA THONET A TON - Il design si piega, ma non si spezza!

Non è possibile essere un appassionato di design e non conoscere la storia di Michael Thonet: nato alla fine del 1700 in Germania, dobbiamo a questo artigiano del legno l’antico processo che ha portato alla produzione di arredi in legno curvato. Prima di Thonet, per ottenere forme arrotondate, venivano accostati e levigati vari pezzi di legno o venivano sovrapposte lamine di legno, che nel tempo tendevano a scollarsi. Un risultato non entusiasmante, insomma, né dal punto di vista estetico, né da quello strutturale. L’ambizioso ebanista rincorse il suo obiettivo con metodo e costanza, finché capì quale fosse la direzione da seguire: notò che listelli di legno umidi modellati e bloccati attraverso dei morsetti, se lasciati vicino ad una fonte di calore, mantenevano la forma. Questo risultato fu l’inizio di un nuovo succedersi di esperimenti, che portarono al perfezionamento del metodo: il vapore venne sostituito all’acqua e un apposito forno al camino usato per i primi esperimenti. Di lì a poco, conscio della portata dei risultati ottenuti, Thonet chiese ed ottenne il brevetto al Regio Ufficio Austriaco dei Brevetti d’Invenzione. Nel 1841 lo ottenne anche per la Francia, l’Inghilterra e il Belgio.

Da quel momento in poi, Thonet non smise mai di lavorare: disegni, prototipi e modelli si succedevano senza sosta e non tardarono ad arrivare le prime importanti commissioni. La consacrazione, tuttavia, arrivò in occasione dell’Esposizione Universale del 1851 a Londra (quella del Crystal Palace) dove fu insignito della medaglia di bronzo per “ innovazione, originalità ed eleganza delle forme”. Un titolo questo, che nessuno fino ad oggi è riuscito a strappargli.

Vi chiederete, a questo punto, qual è il tassello che collega l’opera di Thonet alla Repubblica Ceca. Nel 1853, Thonet trasferì la proprietà dell’azienda ai suoi cinque figli e, insieme a loro, iniziò a studiare come rendere industriale la produzione degli arredi. Per far fronte alle esigenze di una sempre maggiore richiesta, questo lungimirante artista decise di aprire la sua fabbrica proprio qui in Cechia – precisamente a Bystřice pod Hostýnem – nel lontano 1861. Se nel 1859 il catalogo contava di soli 25 pezzi, nel 1873 diventeranno 110 e nel 1911 circa 1400. Otre a sedie e sgabelli, venivano prodotti: appendiabiti, leggii, arredi per bambini, sedie da barbiere e persino racchette da tennis.

Oggi, questa antica fabbrica è ancora attiva e, dopo svariate vicissitudini legate a passaggi di proprietà e diritti legati al marchio Thonet, dal 1953 produce gli arredi a marchio TON.

L’antica lavorazione del legno segue ancora i dettami del fondatore e, nonostante alcune fasi produttive siano state delegate a macchinari moderni, altri fondamentali passaggi non possono che essere svolti da artigiani specializzati. È questo il segreto del successo di Ton: anche se le forme vengono reinterpretate attraverso nuove collezioni, la qualità del prodotto e l’artigianalità del metodo rimangono inalterati nel tempo. E qui in Repubblica Ceca si produce ancora senza sosta la famosa Sedia n°14, con lo schienale arrotondato e le gambe scampanate: si calcola che, fino ad oggi, sono oltre 80 milioni i pezzi venduti. Ma cosa è che rende speciale ed unico ogni arredo della Ton, a prescindere dallo specifico modello? Sicuramente la materia prima, il legno, che come qualsiasi materiale naturale rende ogni arredo un pezzo unico. A queste qualità intrinseche bisogna aggiungere che la qualità delle venature, la texture apprezzabile negli arredi Ton, è dovuta anche alle caratteristiche climatiche della Repubblica Ceca: l’albero, infatti, smette di crescere durante l’inverno per ricominciare nuovamente in primavera e, questa netta pausa temporale, determina che gli anelli concentrici siano così fortemente riconoscibili. Insomma, dalla “paglia di Vienna”, alla pelle, fino ai più moderni modelli, che integrano l’uso dell’imbottito agli arredi della Ton, il legno e il trattamento a cui viene sottoposto rimangono sempre e comunque i segni distintivi di ogni collezione.

Ogni anno, questa eccellenza “Made in CZ” presenta al Salone del mobile di Milano le sue nuove proposte, e più di una volta l’azienda ha scelto di collaborare con designer italiani. Ad Eugenia Minerva si deve Petalo, l’omino appendiabiti prodotto nel 2011, che riprende il design della storica Sedia 14 piegandolo a tutt’altra funzione: il risultato ricorda proprio il petalo di un tulipano. Grazie al lavoro della Minerva, nel 2011, l’azienda ceca si aggiudica una menzione d’onore al prestigioso Red Dot Design Award. Allo studio E-gg di Firenze, si deve invece l’ultima collezione, “Leaf”, che comprende sedute, tavoli, sgabelli e poggiapiedi. La caratteristica principale dell’intera collezione è la leggerezza sia estetica che materiale di tutti gli arredi. Nonostante la struttura in legno massello curvato, i designer sono riusciti a realizzare dei modelli di grande eleganza nei quali si può apprezzare come non mai la capacità dell’azienda di piegare il legno come se fosse un materiale plastico. Non sarà difficile riconoscere gli arredi illustrati nelle immagini, a corredo di questo articolo, negli alberghi, ristoranti e caffè di Praga, ed è veramente sorprendente notare come, negli spazi conviviali, gli interior designer trovino in Ton un alleato stilistico puntuale. Poiché il significato ultimo della tanto abusata parola “design” è stretto a doppio nodo con quello della parola “funzionalità”, vi invitiamo ad approfittare di questa lista di locali e bar che hanno scelto il design di Ton: un percorso estetico-godereccio che, siamo sicuri, riuscirà a soddisfare tanto i design-addicted quanto i loro accompagnatori svogliati.

 

(Articolo pubblicato sul Volume 3 di CIAOPRAGA)