CIAO MAGAZINE

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L'ASTROLOGIA DEI FAGIOLI - Realtà parallele

Ogni tanto il nostro amico artista Paolo Dalponte si cimenta nella scrittura. Il suo sorriso ironico, che accompagna tutte le sue opere grafiche e pittoriche, fa capolino anche in questo racconto breve, un po' surreale come le sue opere. Parrebbe che la lettura dei fagioli sia un'arte divinatoria, o perlomeno ciò è quanto scopre il protagonista di questa storia.

L’Astrologa © Paolo Dalponte

Mi aggiravo senza una meta precisa tra le bancarelle di un mercatino delle pulci, di quelli che vengono allestiti in estate nei luoghi frequentati dai turisti. Vi si trovava, come sempre, ogni tipo di paccottiglia, usata, stinta, sbrecciata, riparata. Tra questi espositori dagli sguardi tranquilli e sorridenti si trovavano anche alcune dimostrazioni di abilità, peraltro piuttosto scarse, di artigiani: infilatrici di collanine, tagliatori di cuoio, calligrafi, intagliatori del legno e decoratori vari.

La mia attenzione fu però attratta da un tavolinetto sul quale si trovava un semplice sacchettino di juta e niente altro, nessuno strumento di lavoro, nessun pezzo di ricambio. Da un lato del tavolino c’era una sedia vuota e dall’altra parte stava seduta una signora in un improbabile vestito etnico, eseguito da inesperte mani. La signora indossava una curiosa collana fatta di fagioli che non potei fare a meno di notare e fissare con molta insistenza.

- Buongiorno! – mi disse la donna, tentando di agganciarmi come cliente per chissà quale tipo di mercanzia.
- Le potrebbe interessare conoscere il suo futuro? – aggiunse, indicando il sacchetto sul tavolo e sfiorando con l’altra mano la strana collana di legumi infilati in una sottile catenina d’oro.

- E sarebbe lì dentro? – replicai, indicando lo stesso contenitore.

- Il suo futuro no, quello lo troverà sulla sua strada. Io posso solo dargliene una lettura anticipata.

- Ma cosa contiene allora quel sacchetto? – non notai con sufficiente velocità che si stava lisciando uno dei fagioli della collana.

- Di questi! – mi disse.

- Fagioli? – replicai incredulo.

- Esatto, fagioli! Su questi legumi sta scritto il suo futuro, o meglio sul fagiolo che lei vorrà estrarre dal sacchetto. Lei lo sceglierà, ovviamente alla cieca, e io vi leggerò tutto – disse la curiosa astrologa.

- Questa poi! – dissi – Ero rimasto alle linee della mano, alla posizione delle stelle, ma i fagioli proprio non li avevo mai presi in considerazione!

La strana astrologa un po’ seccata ribattè: – Mi saprebbe dire, secondo lei, perché sarebbe più credibile una linea sulla mano o la posizione degli astri, che non la buccia di un fagiolo che lei sceglierà da questo sacchetto?

- Ah, non lo chieda a me – dissi mettendo le mani avanti – è lei che si occupa di queste cose!

- Allora, vuole conoscere il suo futuro? – replicò la maga.

- Va bene, tanto non potrà certamente essere dannosa per me questa ricerca – dissi, ripetendo così ancora una volta uno dei motivi per cui tale pratica si era perpetrata fino ad oggi.

- Allora metta la mano qui dentro e scelga il suo fagiolo del futuro – mi disse in modo abbastanza deciso la donna.

Allungai la mano nel sacchetto, sentii quei piccoli oggetti freschi e lucidi. Rovistai alcuni secondi, poi ne trattenni uno tra le dita e lo porsi all’astrologa.

- Bene – disse questa – vediamo cosa ci sa dire il suo fagiolo del futuro.

A me veniva da ridere, ma decisi di stare al gioco.

L’astrologa rigirò il fagiolo e lo osservò con attenzione in ogni sua parte, su entrambi i cotiledoni.

- Vedo con piacere che la sua vita sarà molto lunga e piena di cose interessanti. Vede questa lunga fascia che gira tutta intorno? La sua lunghezza corrisponde alla vita di chi l’ha estratto dal sacchetto.

Ad un certo punto però, la faccia della signora si fece un po’ più dubbiosa.

– Mhh, vedo che c’è anche questa piccola forma ad esse. Potrebbe indicare un momento di indecisione, di ritorno al passato. Qualcosa di importante, una scelta, un evento.

- È grave? – chiesi grattandomi la testa pensieroso.

- Dipende – rispose rassicurante – a volte è necessario un ripensamento, anche una retromarcia. Non so dirle però riguardo a cosa.

L’astrologa andò avanti poi con altre previsioni, comunicandomi in modo fumoso eventi belli e spiacevoli guai e, come in tutte le divinazioni, il conto finale era una nebbiosa somma di cose ambigue dalle quali io da solo avrei dovuto trarre insegnamento. Pagai quella strana veggente, e lei con una mano prese il denaro mentre con l’altra mi porse il fagiolo.

- Questo – disse – se vuole che le mie previsioni si avverino, lo deve piantare nel suo orto. – E mi fece un largo sorriso.

Presi il fagiolo, me lo misi in tasca e salutandola mi allontanai. Lo tenni in casa fino alla stagione della semina e lo misi a dimora.

Ne nacque una florida pianta carica di frutti dalla quale trassi un raccolto soddisfacente. Da quel raccolto presi le sementi per la stagione successiva e così per diversi anni a seguire.

Quel mercatino delle pulci ebbe luogo per diverse stagioni, sempre nello stesso periodo, e anche l’astrologa teneva in quell’occasione il suo banchetto.

Alcuni anni dopo passai di là, ma con sorpresa vidi che il suo posto era stato occupato da una venditrice di dozzinali collanine.

Quell’autunno le mie piante di fagioli furono attaccate da un parassita e non diedero più alcun frutto.