CAPRI – Tra i profumi e le bellezze dell’Isola Blu
Quante volte abbiamo sentito parlare dell’Isola Blu? Eh sì, ci riferiamo proprio a lei: Capri.
Amata, invidiata e frequentata dai turisti di tutto mondo, è collocata nel golfo di Napoli insieme alla sorella maggiore Ischia e alla minore Procida.
Antica capitale dell’Impero Romano, è tornata alla ribalta a partire dagli anni ’50: tutti sognano un viaggio a Capri e nei suoi alberghi di lusso, custodi di tradimenti e misteri.
Nelle gioiellerie e nelle boutique delle grandi firme, ogni donna lascia un pezzetto del suo cuore e sogna ad occhi aperti.
Il turismo internazionale vuole Capri come meta delle proprie vacanze ad ogni costo e senza scuse, mentre i profumi artigianali dell’isola fanno il giro del mondo.
Ma cosa fare a Capri? Che cosa vedere e, soprattutto, cosa non perdere?
Si sbarca di solito a Marina Grande e si raggiunge il centro cittadino con la funicolare. Qui emerge il fiore all’occhiello dell’isola: Piazza Umberto I, meglio nota come la piazzetta di Capri: è il salotto della città e non è difficile scorgervi qualche vip intento a sorseggiare un aperitivo oppure uno dei migliori caffè del mondo.
La piazza sembra un mercato pittoresco, dominata dal grande orologio che la osserva severo dall’alto e dai suoi edifici pastello.
Negozi di coralli, bancarelle di agrumi e profumo di origano ci accompagneranno per l’intero soggiorno sull’isola blu.
Perdendoci tra le viuzze tappezzate da negozi giungiamo fino al leggendario Quisisana, uno degli alberghi più lussuosi dell’isola e, percorrendo la magnifica Via Camerelle, raggiungiamo la Certosa di San Giacomo.
La leggenda racconta che, nel 1380, il padre priore della Certosa, colto alla sprovvista dalla notizia dell’arrivo a Capri della sovrana Giovanna d'Angiò, preparò una raccolta dei fiori più belli dell'isola; quei fiori rimasero per tre giorni in acqua e, al momento di buttarli, il priore si accorse che quell'acqua aveva acquistato una fragranza particolare: si rivolse al religioso erudito in alchimia il quale riconobbe in quel profumo il Garofilium silvestre caprese. Nacque così il primo profumo di Capri.
Nel 1948, il priore dell’epoca – ritrovate le vecchie formule dei profumi – su licenza del Papa le svelò ad un chimico piemontese che creò, così, il più piccolo laboratorio del mondo e lo chiamò Carthusia, in omaggio alla Certosa: da quel momento, la leggenda è divenuta una magnifica realtà.
A poca distanza dalla Certosa incontriamo i Giardini di Augusto, con le numerose statue che omaggiano artisti e poeti legati al posto. Affacciandoci, possiamo godere del magnifico spettacolo della Via Krupp, che zigzagando lungo la ripida parete di fronte a noi giunge fino a Marina Piccola: forse uno dei punti più belli in cui immergersi nelle cristalline acque capresi.
Voluta da Alfred Krupp, magnate dell’acciaio giunto a Capri nel 1898, la Via Krupp è da molti considerata la strada più bella del mondo. Una vera e propria opera d’arte che, per ora, può essere solo osservata a distanza: dal 2009, infatti, è chiusa al pubblico in attesa di restauro.
E poi? Non possiamo di certo andare via senza aver visto l’attrattiva più famosa dell’isola: passeggiando tra vicoli e scalette immersi nella natura, raggiungiamo infatti i Faraglioni.
Durante la discesa è frequente incontrare qualche lepre, che ci seguirà timidamente. Camminiamo ammirando gli scenari da cartolina che regala l’isola e, magicamente, ad un certo punto davanti ai nostri occhi appare il paradiso.
I Faraglioni: enormi rocce modellate dal mare e baciate dal vento, circondate da un mare che va dal carta da zucchero al blu pavone, emergono in tutto il loro splendore lì davanti a noi.
Seguendo invece un’altra direzione dal centro città, passeggiando tra natura selvaggia e viste mozzafiato, si può raggiungere Villa Jovis, antica dimora dell’imperatore Tiberio, innalzata su un precipizio roccioso da cui si gode un fantastico panorama sul Golfo di Napoli e Sorrento.
Accompagnati dai colori, i profumi e i chiacchierii, possiamo arrivare fino ad Anacapri, centro abitato situato sulla parte opposta dell’isola. Più elevata come densità numerica, è un po' meno sotto i riflettori rispetto a Capri ma sempre elegantissima e ben conservata.
Da qui, se si dispone di un po’ di tempo, si può prendere la seggiovia fino al Monte Solaro, punto panoramico a 589 metri a picco sul mare, che rivela una incredibile vista a 360 gradi.
Questo luogo affascinante nel cuore del Mediterraneo, però, sembra volerci regalare una sorpresa ad ogni angolo.
Non si può non scattare una foto alla famosa Villa Malaparte, capolavoro dell’architettura moderna appartenuta a Curzio Malaparte. Costruita su uno sperone di roccia, domina il mare e si sposa perfettamente con la natura circostante. Il paesaggio non è spezzato dalla costruzione della villa ma è la villa stessa ad integrarsi, formando un pittoresco scenario da cartolina.
Decidiamo, infine, di capire perché Capri viene chiamata Isola Blu. L’omaggio è alla stupenda Grotta Azzurra. Si tratta di un’antica cavità di origine carsica, riscoperta nel 1826 dal pittore August Kopisch. La luce che penetra nella grotta di giorno, insieme al riflesso del mare, crea una tavolozza di blu variopinti capaci di far innamorare in un secondo.
Stanchi ma felici, raggiungiamo uno dei tanti ristoranti presenti sull’isola per degustare i sapori intensi della tavola caprese: ravioli, pesce all’acqua pazza, dolci delizie come torta caprese, babà, sfogliatelle, rococò… e alla fine un bicchierino di limoncello ghiacciato, preparato con i profumatissimi limoni dell’isola, per brindare mentre il sole va a tuffarsi dietro i faraglioni ed una magnifica luna fa capolino sopra le nostre teste, illuminando il cielo caprese e trasformando il mare in argento liquido.
In copertina: I faraglioni visti da Monte Solaro