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IL FESTIVAL DELLE RADICI - Un filo invisibile tra identità, cultura e tradizioni

Il Festival delle Radici - evento itinerante la cui prima tappa si è tenuta lo scorso aprile a Vallepietra - nasce da una visione trasformata in realtà dalla Glocal Think, un’associazione di promozione sociale che ha l’obiettivo di valorizzare i luoghi italiani del cuore. Questo festival rappresenta un luogo di incontro e confronto tra imprese, associazioni e istituzioni, e mira a promuovere il territorio italiano, con particolare attenzione rivolta alle aree più remote.

Il fulcro del festival sono le radici - i cosiddetti “ricordi viventi” - e prendersene cura significa permettere all'albero della vita di prosperare. Le radici rappresentano il fondamento della nostra identità e cultura, i fili invisibili che intrecciano racconti, tradizioni ed esperienze tramandate di generazione in generazione.

Ne parliamo con Emanuela Sica, direttrice artistica del Festival delle Radici e responsabile della comunicazione di Glocal Think.

Radici intese come origine di ogni cosa, quindi l’attenzione è rivolta a quelle biologiche?

Partiamo dal concetto che le radici sono il nutrimento che permette alle comunità di crescere, evolversi e prosperare nel rispetto delle proprie origini. Attraverso il Festival delle Radici ci immergiamo nell'essenza di queste connessioni profonde, celebrando il patrimonio culturale che ci lega al passato, mentre plasmiamo il nostro presente e ispiriamo il futuro. L’invito è a unirsi nel viaggio, a condividere le proprie storie attraverso i racconti orali, a imparare dalle tradizioni, a celebrare l'inestimabile eredità culturale che ci lega. I concetti di base sono esplorare le tradizioni e celebrare l'Identità attraverso tre momenti del Festival.

Quali sono questi momenti? Vogliamo spiegarli brevemente?

“Dialetti, Racconti, Spartenze”: sono i tre momenti che legano 32 comuni tra Lazio e Campania. Dialetti si riferisce alla celebrazione della diversità linguistica e della ricchezza delle comunità locali che costituiscono il tessuto vitale della nostra cultura, nell’ottica di preservare le varietà linguistiche regionali attraverso una serie di attività; Racconti consiste in un'immersione coinvolgente nelle narrazioni tramandate nel tempo, un'opportunità per celebrare le ricche e variegate storie che costellano il patrimonio culturale di una comunità; Spartenze, infine, in collaborazione con l'Associazione AsSud di Paludi (CS), è un momento finalizzato a riunire gli attori culturali, la società scientifica e gli enti del territorio al fine di promuovere e sviluppare le comunità, utilizzando la migrazione in chiave positiva, come elemento interpretativo e di conoscenza.

Quali sono gli obiettivi del Festival e a chi si rivolge prevalentemente?

Il Festival delle Radici nasce con l’obiettivo di diffondere i valori, la missione e la visione della Glocal Think. Al centro c’è la volontà di ridurre le distanze tra centro e periferia, tra aree interne ed aree metropolitane, tra pensiero ed azione. Ed è proprio sulle azioni che si concentra l’attività del festival, che con questo evento “diffuso” porterà con sé stakeholders e soluzioni oltre che idee, proposte e relazioni. Nel 2024, anno delle radici italiane, il motto è: “Se non sei a casa sentiti a casa”. Il percorso è quello di chi resta e di chi è partito, ma anche di chi a un luogo si lega perché ritrova le sue radici culturali o storiche, oppure perché semplicemente vi entra in simbiosi per motivi profondi e, a volte, sconosciuti. Un legame che ha tutti i “sintomi” di un innamoramento. Particolare slancio è affidato al “Patrimonio” materiale e immateriale che viene tutelato, difeso, promosso perché in esso, figlio spesso delle aree più nascoste e piccole del nostro Bel Paese, riscopriamo la nostra storia. Il Festival promuove la condivisione e l’accoglienza per chi passa, per chi si ferma, per chi ritorna. Riflessioni sul passato e confronto sul futuro per dare dignità ai luoghi. Sinergia tra sviluppo economico e benessere integrale.

Quindi un’esperienza autentica che può portare frutti al territorio in termini economici?

Sicuramente, si tratta di un approccio che non solo mira a offrire un'esperienza autentica e arricchente, ma si impegna anche nella creazione di opportunità economiche, nel rispetto della natura e nella promozione della consapevolezza culturale. Tra queste opportunità, il Turismo delle radici è senza dubbio una leva. Il turista delle radici diventa cittadino dei luoghi che abita, la sua casa è quella di chi lo ospita, si fonde e si confonde, mimetizzandosi con la cultura ospitante, vivendo in modo autentico le tradizioni e i costumi locali anche all’interno delle destinazioni. Esperienze autentiche che rifuggono le pratiche standardizzate.

Che tipo di turismo viene promosso con il Festival?

Non solo attraverso il Festival, ma tutto il turismo che promuoviamo con la Glocal Think e i suoi partner selezionati è sostenibile e responsabile, crea valore e opportunità nel rispetto dei luoghi e delle persone. Incentiviamo il turismo lento legato alla sostenibilità. Pertanto: turismo ambientale, garantendo tutela e il rinnovamento delle risorse naturali e del patrimonio; economico, generando reddito e lavoro per il sostentamento delle popolazioni; sociale, garantendo benessere umano equamente distribuito; e, infine, culturale, rispettando cultura, tradizioni, stili di vita e credenze popolari.

Il Festival, quindi, come evento itinerante per condividere e unire: più luoghi che si fondono in un solo luogo, più eventi per un unico grande evento?

Proprio così. In programma avremo iniziative virtuali che consentano alle comunità italiane all'estero di partecipare al Festival; progetti di raccolta di storie che documentino le esperienze e le tradizioni delle comunità italiane all'estero, fornendo un contributo prezioso alla narrazione delle radici culturali. In questo percorso condiviso coinvolgeremo le associazioni e organizzazioni italiane all'estero per favorire la partecipazione attiva nel progetto. Si organizzeranno eventi interconnessi collegati al festival in diverse località, permettendo alle comunità italiane all'estero di partecipare e contribuire all'esperienza condivisa delle radici culturali anche mediante lo sviluppo di piattaforme digitali che facilitino la connessione tra le comunità italiane all'estero e le attività del festival, permettendo uno scambio continuo di esperienze e informazioni.