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LUCA VULLO - Il potere nei gesti

Per presentarsi, Luca Vullo parte solitamente da un aneddoto che gli racconta sempre sua madre: da bambino non voleva mai dormire, perché per lui era tempo sprecato. Da adulto, lo scenario è rimasto invariato e i suoi mille interessi, tutti gravitanti attorno al mondo dell’arte, della cultura, della formazione e del sociale, si uniscono a un’energia e creatività inarrestabili per dare continuamente vita a nuovi, affascinanti progetti. Abbiamo parlato in dettaglio delle sue attività passate in una nostra precedente intervista. Oggi, all’alba di una nuova avventura, lo abbiamo voluto incontrare nuovamente per saperne di più.

Trailer del programma

Buongiorno Luca. Il tuo talento a 360 gradi non smette mai di sorprenderci. A partire dal 6 maggio, infatti, condurrai un nuovo programma televisivo. Cosa ci puoi dire in merito?

Come sai, ho una lunga esperienza internazionale di performer e formatore sulla comunicazione non verbale degli italiani presso università, istituti italiani di cultura, ambasciate e teatri. Ho tenuto molti workshop interattivi e, durante la Settimana della Lingua Italiana nel Mondo, ho presentato in diversi paesi il mio spettacolo sulla gestualità italiana La voce del corpo, nel quale ho coinvolto anche mia madre Angela Gabriele. Tutto questo mi ha portato ad essere definito, negli anni, un “Ambasciatore della gestualità italiana nel mondo” e, adesso che sono tornato a vivere in Italia, ho deciso di raccontare ai miei connazionali ciò che ho imparato e scoperto dopo anni di esplorazione e confronto con altri popoli. Nasce così il programma di intrattenimento Il potere nei gesti, del quale sono co-autore, che mi vede per la prima volta nella veste di conduttore televisivo e che si può guardare in tutto il mondo, attraverso la piattaforma on demand tvloft.  

Com’è nato il progetto e con chi collaborerai? 

Il progetto è nato dall’incontro folgorante con un grande autore e regista televisivo: Duccio Forzano. Mi trovavo a Barcellona, ospite della Leadership Arena organizzata dall’amica Patrizia La Daga e, dopo la mia performance, che ha letteralmente stregato il pubblico, Duccio mi disse che avremmo dovuto fare assolutamente qualcosa insieme. Non aspettavo altro! Abbiamo quindi scritto questo format tv e lo abbiamo proposto a TV Loft, dove lui lavora come Direttore Artistico. L’idea è stata accolta con entusiasmo ed eccoci qui, alla linea di partenza.

Per te si tratta un po’ di una novità, rispetto a quanto fatto finora. Cosa ti ha attratto di questa nuova sfida?

In realtà desideravo da anni uno spazio televisivo tutto mio, dove poter raccontare liberamente quello che avevo appreso sulla gestualità italiana e internazionale, ma purtroppo il tutto si riduceva sempre a inviti in trasmissioni televisive che, incuriosite dalla mia originale attività, mi dedicavano solo qualche minuto per raccontarla. Troppo poco il tempo a disposizione, e il rischio era quello di vedere svilito il mio lavoro, di essere visto come una macchietta, o che fosse raccontato con troppa superficialità un argomento invece importante e molto affascinante dal punto di vista culturale.
Finalmente ora potrò condurre lo spettatore in questo viaggio alla scoperta della gestualità, con un taglio divertente tra one man show e programma divulgativo, parlando di quanto la comunicazione non verbale sia importante per tutti gli esseri umani e analizzando con ironia le differenze tra la gestualità italiana e quella degli altri Paesi.
Osservando il modo di comunicare di politici nazionali ed internazionali e analizzandone espressioni del viso, gesti, posture e comportamenti, svelerò in modo esilarante e leggero i segreti che si celano dietro ai segni del nostro corpo, ma anche quanto sia fondamentale, nella nostra vita, l’intelligenza emotiva e come sia cambiata la gestualità a seguito della pandemia.

Presto uscirà anche la traduzione in inglese del tuo libro L’Italia s’è gesta. Come parlare italiano senza parlare. I tuoi tour internazionali ci hanno aiutato a comprendere quanto tutto il mondo ami la gestualità italiana, oltre che la nostra arte, la nostra cultura e il nostro stile unico. A cosa si deve, secondo te, tanto interesse? 

Credo si debba al fatto che spiego al mondo che non si tratta solo di folclore e che la gestualità italiana non può essere considerata come uno stereotipo negativo del quale vergognarsi ma che, piuttosto, dovrebbe essere vista come un Patrimonio Immateriale della nostra Cultura: a tal proposito ho anche lanciato una petizione, che spero venga accolta dall’Unesco.
Noi italiani abbiamo un grandissimo talento nell’utilizzare il nostro strumento-corpo per comunicare pensieri ed emozioni, ereditato da tutte le popolazioni che ci hanno dominato. È facile comprendere, quindi, come ciò si trasformi magicamente in un argomento che ammalia e in un codice linguistico che tutti vorrebbero apprendere.

Sappiamo che non ti fermi mai, quindi starai già lavorando ad altri progetti per il futuro. Ci puoi anticipare qualcosa?

A maggio in tutte le librerie troverete Il Corpo è docente, il mio nuovo libro pubblicato dalla Erickson e scritto a quattro mani con la Prof.ssa Daniela Lucangeli, che nasce con lo scopo di dare a docenti, formatori, educatori una serie di informazioni, suggerimenti mirati e spunti pratici per conquistare – o riconquistare – la capacità di osservare per rieducarsi all’ascolto, valorizzare e potenziare il modo di usare la nostra voce e il nostro corpo entrando in una relazione più empatica e profonda con gli altri. Il tema del libro è l’importanza della comunicazione non verbale nell’insegnamento, e rappresenta la naturale continuità di un mio percorso di crescita umana e professionale, in collaborazione con la Lucangeli e con tutta la comunità fluida di scienziati, ricercatori e specialisti. In un momento come quello attuale, diventa ancora più cruciale essere consapevoli dell’importanza delle relazioni umane, di una corretta alfabetizzazione emotiva e di un’efficace educazione all’ascolto attivo.

Sto lavorando molto come formatore e sono membro del team di Mind4children, Spin-off dell’Università di Padova con la direzione scientifica proprio di Daniela Lucangeli. Per loro, curo laboratori formativi sulla comunicazione verbale e non verbale a scuola. Collaboro, inoltre, con l’Università Bocconi di Milano, curando workshop interattivi sulla gestualità italiana per studenti internazionali provenienti dalle oltre 200 università partner, che partecipano al programma di exchange incoming. 

In lavorazione, poi, ci sono una miriade di altri progetti cinematografici, televisivi e teatrali, ma di quelli parleremo meglio la prossima volta!

In copertina: Luca Vullo
immagine di Ettore Garozzo