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MARY POPPINS - Tutto può accadere se ci credi!

Dal 24 ottobre, la magia di Mary Poppins approda al Teatro Sistina di Roma.

Dopo il grandissimo successo dell’ultima stagione teatrale a Milano, dove in sette mesi sono andate in scena duecento repliche e si sono contati 200mila spettatori, il Teatro Sistina è pronto ad aprire la nuova stagione con uno spettacolo che sicuramente porterà alta anche a Roma l’eccellenza della creatività italiana.

La versione teatrale di Mary Poppins è un riadattamento dei bellissimi romanzi di P.L Travers e del film cult targato Disney del 1964, con Julie Andrews, che vinse cinque Premi Oscar e che ha avuto un sequel nel 2018. Il musical è stato co-creato da Cameron Mackintosh e Julian Fellowes e prodotto da Thomas Schumacher per Disney Theatrical Production.

La produzione italiana, che vedremo a teatro sulle note di “Supercalifragilistichespiralidoso”, “Cam caminì”, “Un poco di zucchero” e “Com’è bello passeggiar con Mary” è di WEC – World Entertainment Company, con la regia di Federico Bellone e le coreografie di Gillian Bruce.

Sono proprio loro che, insieme ad Alessandro Padovan (produttore di WEC), lo scorso 11 ottobre hanno presentato lo spettacolo durante una conferenza stampa al Teatro Sistina.

”A Roma sarà possibile trascorrere le vacanze di Natale e Capodanno in compagnia del musical, anche se questa è una tappa che spesso spaventa. Proprio così, perché Roma è bellissima ed è madre di tante bellezze da poter visitare. Nonostante ciò, molti sono i biglietti venduti, sintomo che le persone stanno già apprezzando”.

Così Alessandro Padovan chiude il suo intervento, lasciando spazio alle emozionanti parole del regista Federico Bellone.

Il trailer del musical

Parole che affascinano e lasciano trasparire il grande lavoro che ha accompagnato questo musical, nonché l’immensa passione che come lui stesso afferma, nasce da piccolissimo, quando “costringeva” i nonni ad accompagnarlo ai vari ed importanti spettacoli teatrali:

“L’intento di questo spettacolo è unire, convergere il libro di P. L. Travers e il film della Disney. Mary Poppins non arriva presso la famiglia Banks per salvare i bambini ma per amore, perché la cosa più importante nella vita è la famiglia: quando c’è una famiglia tutti gli altri problemi possono essere scacciati. Ecco, questa è l’essenza di Mary Poppins. Quello che andrà a vedere il pubblico è sostanzialmente gran parte del film e quindi la maggior parte dei momenti iconici della produzione cinematografica, arricchendolo con quel tocco che solo il teatro sa dare. Lo spettacolo – come il film – pone l’accento sul bisogno d’amore ed ho notato come Travers lascia intendere proprio questo nel libro e come Mary Poppins rifletta fortemente l’autrice. Quello che si vedrà non sarà solo la magia, e quindi persone che volano sul pubblico e oggetti improbabili tirati fuori dalla valigia ma, appunto, anche effetti veramente drammaturgici. Per quanto Mary Poppins appaia molto controllata nelle sue emozioni, lascia comunque trasparire il forte bisogno di dare e ricevere amore. Tutta la scena sembra un grande acquarello. Lo spettacolo vi farà sembrare proprio di essere immersi in questo acquarello che prende vita”.

Il cast del musical comprende molti artisti di età diverse: Giulia Fabbri (Mary Poppins), Davide Sammartino (Bert), Alessandro Parise (George Banks), Alice Mistroni (Winifred Banks), Floriana Monici (Winifred Banks), Claudia Pignotti (Jane Banks), Giulietta Rebeggiani (Jane Banks), Margherita Rebeggiani (Jane Banks), Riccardo Antonacci (Michael Banks), Federico Coccia (Michael Banks), Stefano De Luca (Michael Banks), Andrea Spina (Ammiraglio Boom / Presidente della banca), Simona Patitucci (Mrs Corry), Donatella Pandimiglio (Vecchietta dei piccioni), Antonella Morea (Mrs Brill), Roberto Tarsi (Robertson AY), Lucrezia Zoroddu Bianco (Miss Andrew).

Ma quanto aiuta avere nel cast attori di età diverse?

“Amo i cast che hanno molte età diverse – rivela Bellone – perché non sopporto quando ci sono persone anziane interpretate da persone giovani e viceversa: è molto brutto, da spettatore. A qualsiasi età si può essere attori. Certo che il fatto di avere attori già consolidati aumenti l’autorevolezza dello spettacolo e poi basta guardare i bambini: loro non hanno ancora avuto il tempo di imparare e di studiare eppure gli viene tutto così naturale.  Inoltre gli attori di teatro, soprattutto nel musical, sono costretti a rimanere giovani il più a lungo possibile, perché c’è la danza, il canto e questo richiama una dura preparazione fisica. È importante, poi, che i protagonisti lascino trasparire un volto umano. Se si guarda il film vediamo una tata che vola e che prende dalla valigia una lampada, un letto, ecc. Questo è un qualcosa di fantastico, è un po’ come quando ci ricordiamo di essere andati a Gardaland da piccoli. Il nostro ricordo è sensazionale e legato ai ricordi da bambini: se ci andiamo ora potremmo pensare che sia bello ma non così sensazionale. Ecco: Mary Poppins è cosi per noi, Il fatto che lei voli e tiri fuori oggetti improbabili dalla borsa è in realtà il ricordo dei bambini. Nel libro, invece, Mary Poppins arriva con una folata di vento, dalla borsa tira fuori lenzuola e cuscini. Questo ci ha suggerito che tutti i personaggi debbano essere più umani. Certo che nel musical Mary volerà sulla testa della gente, ma sarà ancor prima una donna che in realtà ha bisogno di ricevere amore. È così propensa ad aiutare le famiglie perché da questo si riceve molto. Lo spazzacamino è veramente innamorato di Mary e lei di lui, sia nel film ma anche nello spettacolo. (…) Nel musical ci sono delle ‘sotto-storie’ che non sono espressamente raccontate e che il pubblico deve cogliere, perché anche se non sono alla luce del sole si percepiscono, si palpano”.

A proposito del libro, saranno presenti nel musical dei personaggi che nel film furono omessi, come ad esempio Mrs Corry interpretata da Simona Patitucci, la quale, tra l’altro, tornerà in scena dopo trent’anni insieme alla collega Donatella Pandimiglio e Miss Andrew, la tata cattiva nonché l’alter-ego di Mary Poppins.

Proprio Simona spiega come, nella versione originale, questo personaggio avesse un altro taglio e di come abbiano trovato una chiave di lettura, figlia della tradizione italiana, che ha sorpreso: “In ogni spettacolo, nonostante il personaggio sia solo un cameo, è stata creata una lingua che non esiste e che ha funzionato anche con i partner stranieri che si sono innamorati di questo show”.

Donatella, invece, nel ruolo emozionante della Vecchietta dei piccioni, sente la responsabilità di inserirsi in questa macchina meravigliosa: “Nonostante il mio personaggio sia già presente nel film, spero che il mio amore per il teatro mi renda all’altezza di questo ruolo che è già conosciuto dal pubblico”.

Come si prepara uno spettacolo così importante?

A detta della protagonista, Giulia Fabbri, che ha avuto la fortuna di conoscere già a memoria il film grazie a sua nonna che ne era una grande fan, un attore non può prescindere né dal film, poiché amatissimo dal pubblico, e né dai libri. Proprio grazie ad essi si impara ancor di più ad amare questo personaggio e soprattutto a capirlo.

Non solo la recitazione, ma anche le scenografie, l’orchestra dal vivo diretta da Andrea Calandrini e le straordinarie coreografie di Gillian Bruce hanno fatto sì che questa versione di Mary Poppins fosse riconosciuta e apprezzata anche a livello internazionale.

“L’ho semplicemente raccontato dal mio cuore, ho mischiato il mio cuore inglese e quella metà che ormai da anni è italiana. Sebbene noi inglesi amiamo profondamente Mary Poppins per via del suo essere ‘British’, l’Italia ha un cuore ed una tecnica che il resto del mondo non ha. Ecco, ho unito proprio questo”.

Concludendo con le parole della coreografa Gillian Bruce, possiamo captare ancor di più quanto il teatro italiano, sebbene spesso sottovalutato, sia in grado di creare spettacoli tanto meravigliosi, quanto ammalianti… Ora, non ci resta che andare a Teatro e sognare insieme alla magia di Mary Poppins.

In copertina: la locandina dello spettacolo al Teatro Sistina