PORTOFINO – Il borgo dai mille colori
La Liguria è la regione italiana che, forse più di ogni altra, offre borghi mozzafiato a picco sul mare, dove si respirano arte e poesia. I colori variegati, dal giallo girasole al rosso rubino, dominano un mare carta da zucchero e creano uno scenario da cartolina.
Portovenere, Monterosso al Mare, Corniglia, Vernazza, Tellaro, ma soprattutto Portofino, un borgo a semiluna della città metropolitana di Genova, situato nella parte occidentale del golfo del Tigullio.
Percorsi naturalistici e sentieri arroccati dominano e tagliano il territorio di questo magnifico borgo, incluso nel Parco naturale regionale omonimo, e della relativa area naturale marina protetta.
Patria di pescatori, viandanti e turisti da ogni dove e come, oltre ad essere meta del turismo mondano internazionale, presenta anche numerosi siti di interesse storico artistico, a testimonianza delle diverse fasi della storia d’Italia.
Ma cosa fare, cosa visitare e, soprattutto, cosa mangiare a Portofino?
Come ogni borgo che si rispetti, anche questo custodisce segreti e misteri, in particolare nel castello Brown (in precedenza denominato castello di San Giorgio). Le origini della fortezza sono antichissime e si fondono con leggende e detti popolari.
Secondo fonti sicure, le prime notizie ufficiali si hanno dal 1425, quando il Doge di Genova occupò il borgo di Portofino in opposizione a Filippo Maria Visconti, duca di Milano.
Diverse le occupazioni che si sono susseguite nel corso dei tempi, fino ai primi anni del XIV secolo, quando divenne possedimento militare della Repubblica Genovese che lo restaurò ed ampliò.
Numerosi anche gli interventi subiti nei secoli, fino all’arrivo di Napoleone e dell’ultimo acquirente Alfredo D’Andrade, che modificò interamente la struttura (furono innalzate le torri e fu creato un giardino pensile).
Oggi il castello è di proprietà del Comune di Portofino ed è utilizzato per eventi culturali ed eventi mondani, ricercato da vip, registi e personaggi famosi provenienti da tutto il mondo.
Oltre al castello, molto interessanti sono anche la Chiesa Parrocchiale di San Martino e l’eremo di Sant’Antonio di Niascia.
Dopo una passeggiata all’ombra delle mura giungiamo alla camminata più famosa, sede di negozi e boutique di lusso, ove la stravaganza e la mondanità fanno da padrone. Cocktail colorati e yacht sono la parola d’ordine. Passeggiando ancora e alzando di rado lo sguardo, ci accorgiamo che ville e alberghi dall’alto ci guardano, custodi gelosi di misteri mai svelati.
Felici, stanchi ma ancora curiosi non resta che farci rapire da uno dei tanti locali del luogo. Cosa assaporare a Portofino? Per tutti i gusti e per i palati più difficili, una focaccia di Recco o una farinata?
La focaccia di Recco, oliosa e con cottura al forno a legna, viene servita di solito con formaggi morbidi; la farinata, invece, impastata con farina di ceci, acqua ed olio extra vergine d’oliva, in alcune varianti viene arricchita aggiungendo all’impasto delle verdure.
E poi? Pasta al pesto, ravioli di stoccafisso, cappone e, ovviamente, la famosa e altrettanto misteriosa salsetta di Portofino, la cui ricetta pare sia custodita gelosamente dai residenti. Solo tre ingredienti sono stati svelati, di questa gustosissima salsa: pomodori, verdure e pesto; gli altri, invece, sono ancora celati da un velo di mistero.
Ma le prelibatezze locali non finiscono qui: dalla mela limonina di Portofino alle ciliegie camogline, questa zona offre una grande varietà di frutti tipici. La mela è cosi denominata perché ricorda un limone ed ha un sapore leggermente aspro, mentre le ciliegie sono più piccole del normale ma molto succose.
Arte, storia, poesia e buon cibo. Per una vacanza a Portofino non manca davvero nulla. Non ci resta che aggiungere una buona dose di curiosità, partire alla sua scoperta ed assaporarla al massimo.
In copertina: I magnifici colori di Portofino