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RAZZA UMANA – Oliviero Toscani in mostra a Praga

Nella centralissima piazza di Ovocný trh a Praga sono stati allestiti 20 totem a base triangolare, che ospitano 75 fotografie formato 200x300 cm di Oliviero Toscani, il maestro che, con la potenza delle sue immagini, ha cambiato il mondo della comunicazione.

La mostra, dal titolo Razza Umana, rimarrà aperta fino al 29 giugno. L’evento, organizzato dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura, in collaborazione con l’agenzia Butterfly di Hradec Králové, è inserito nelle celebrazioni per il centenario dell’apertura della rappresentanza italiana a Praga e dell’avvio delle relazioni diplomatiche tra i due Paesi.  

Il settantasettenne Toscani, figlio d’arte (suo padre Fedele fu un grande reporter che, dagli anni Trenta agli anni Sessanta, collaborò con il Corriere della Sera) fratello di Marirosa e cognato di Aldo Ballo, che a Milano – tra gli anni Cinquanta e Novanta - furono punto di riferimento per la fotografia still life, l’architettura ed il design. Formatosi alla Hochschule für Gestaltung di Zurigo, convinto che le buone scuole di fotografia fossero fondamentali per la formazione, Oliviero non ha mai ritenuto di essere un fotografo ma un professionista della comunicazione, che usa la fotografia come mezzo per trasferire le sue idee. Idee di grande forza, sempre destinate a far pensare e discutere.

Nella sua lunga carriera ha spazzato via luoghi comuni, smontato pregiudizi, dissacrato sentimenti all'insegna della scoperta e della conquista, usando la trasgressione e la provocazione per mostrarci la realtà che aveva in mente, diversa e visionaria, fondata su profondi ideali che mai ha sottaciuto e che lo hanno visto protagonista anche della scena politica.

Razza Umana è un progetto che si è costruito nel tempo. Partito alla volta di città, paesi, villaggi remoti, con un camper e un team di fotografi, video operatori e intervistatori, il tour di Oliviero Toscani ha richiesto anni per ‘mappare’ espressioni, caratteristiche fisiche, somatiche, di età, sociali e culturali dei ‘nuovi paesaggi’ umani italiani, europei, mondiali, attraverso una galleria di immagini che ci restituisce il valore della coesistenza delle differenze e quello dell'arte e della fotografia.

La mostra ha attraversato l’Italia da Aosta a Salemi, l’Europa (Belgio, Polonia, ecc.) fino al Guatemala, la Namibia e il Giappone, in una costante ricerca sull’unicità delle diversità, per scoprire che ciascuno è un’opera d’arte ma che tutti apparteniamo all’unica razza esistente: quella umana.

Razza Umana – come lo stesso Toscani ha spiegato – è uno studio sociopolitico, culturale e antropologico. Fotografiamo la morfologia degli esseri umani per vedere come siamo fatti, che faccia abbiamo, per capire le differenze. Prendiamo impronte somatiche e catturiamo i volti dell’umanità”: un inno alla bellezza della diversità.

Mentre il nostro universo fisico e mentale si modifica, cambia faccia, insieme alle sfumature etniche che lo popolano lontano dal luogo di origine, in un momento storico in cui alcuni stentano ad accettare il cambiamento ed hanno paura “dell’altro”, il linguaggio di Oliviero Toscani ci consegna un messaggio forte: il ritratto della Razza Umana.

Luogo ideale per i componenti della Razza Umana è la piazza, nel senso della agorà greca, ed ecco che chi si trova a percorrere il labirinto di immagini che popola piazza Ovocný trh si sente, ed è, esso stesso parte di quella Razza Umana che sembra ritrovare il suo spazio vitale, perché, come ha scritto Toscani, “l’arte è l’espressione delle emozioni; esagerare fa bene, è un esercizio delle passioni, dalle quali veniamo sempre più allontanati, nella realtà analgesica in cui viviamo.” (Non sono obiettivo, 2001).