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DA BELO HORIZONTE A UBERLANDIA - Il Brasile rende omaggio all'arte urbana

Il Brasile, il più grande paese dell'America Latina, nasconde molti segreti. È davvero difficile parlare di questo gigante multiculturale, dove vivono 212 milioni di persone in più di cinquemila comuni, distribuiti su un'estensione territoriale di 8,5 milioni di km². Parliamo del quinto paese più grande del pianeta, dopo la Russia, il Canada, la Cina e gli Stati Uniti.

Composto da tre principali gruppi etnici (indigeni, europei e africani), il Brasile è un paese di arti singolari, potenti e uniche. Ad ogni angolo del suo immenso territorio è possibile scoprire una cultura diversa e, di conseguenza, una immensa varietà e ricchezza di espressioni artistiche.

Tra tutte le forme, i graffiti spiccano ormai da tempo nelle città più importanti. Basti pensare a Beco do Batman (il vicolo di Batman), situato nel quartiere di Vila Madalena a San Paolo, diventato un luogo turistico proprio grazie ai suoi murales.

Di recente, l’arte urbana inizia a comparire anche all'interno del paese. Una delle manifestazioni più interessanti è il CURA ART, il più grande festival di arte pubblica nello stato del Minas Gerais, che ha voluto fare un regalo alla sua capitale, Belo Horizonte, creando l'unico osservatorio di arte urbana al mondo. Dalla via Sapucaí, è infatti possibile contemplare tutti i lavori realizzati nell'ipercentro, compreso un muro dell’altezza di 56 metri (il più alto in assoluto dipinto da una donna, in America Latina).

La novità del momento è, però, a Uberlândia. Nonostante sia lontana dalla capitale, situata nel triangolo dello stato di Minas Gerais, è una città piuttosto sviluppata. Con 700mila abitanti, è conosciuta come “la città della logistica” grazie alla sua posizione strategica nel cuore del gigantesco stato brasiliano.

Proprio nella zona orientale di Uberlândia è stato da poco installato, su iniziativa privata, un enorme muro artistico e interattivo lungo 40 metri e alto 10 metri. Un'opera d'arte a cielo aperto, accessibile a tutti, il cui obiettivo è portare colore nella quotidianità dei passanti.

Il muro, chiamato Reencontros, è divenuto immediatamente un luogo di interesse per modelli, fotografi, influencer digitali e amanti dell'arte urbana.

“Stiamo attraversando un momento in cui un nuovo sguardo alla vita quotidiana può cambiare molto nella vita delle persone – ha affermato la direttrice di JRN Empreendimentos e creatrice del progetto, Marcela Neves, operatrice immobiliare da oltre quarant’anni  – e allora, perché non dare questa opportunità alla nostra città? L’iniziativa si potrebbe ripetere in tutto il mondo!”.

Il punto di partenza è stata la creazione e lo sviluppo del progetto concettuale.

“Abbiamo creato il muro con nicchie vivaci e interattive – spiega Jamile Golfetto, responsabile del concept e della selezione degli artisti – in modo che le persone potessero entrare in contatto diretto con l'arte e, allo stesso tempo, divulgarla attraverso fotografie e selfie. Sono stati poi aggiunti elementi realistici e che portano movimento, come uccelli, vegetazione e altre interazioni 3D: una pioggia colorata, un’altalena e, in generale, tanta vita. La sfida – sottolinea – era riunire artisti diversi, ognuno con un proprio linguaggio specifico, che potessero dare vita a un'unica parete”.

Per la realizzazione di questo bellissimo progetto si sono fuse tre diverse visioni artistiche, portando alla composizione di un'opera il cui obiettivo è l'interazione.

Kim Ferreira, laureato alla Scuola di Arti Visive dell'Università Federale di Uberlândia, che lavora con dipinti commerciali da più di 20 anni, è uno dei tre artisti presenti. Negli ultimi quattro anni si è dedicato ai graffiti, sua grande passione:

“Oggi utilizzo le strade come spazio aperto per studi creativi e sperimentazioni, alla ricerca di un'identità sempre più accentuata nell'arte. – afferma – Ho conosciuto diversi artisti specializzati in graffiti e ciò mi ha aiutato a sviluppare il mio processo creativo, aggiungendo nuovi tratti e modi di dipingere che ho scoperto attraverso il contatto con la strada. Questo mi ha permesso di trasportare la mia arte sulle pareti e avere più visibilità e riconoscimento”.

Gli altri due artisti coinvolti nel progetto sono Sil Cotrin, proveniente dallo stato di San Paolo, e Farândola, uno studio locale.

“Per questo progetto ci siamo affidati a temi floreali, uccelli e forme della natura dai colori vibranti, che rimandano al cerrado (la savana brasiliana, nrd) – ha dichiarato Guilherme Batista di Estúdio Farândola. E aggiunge – Abbiamo avuto molti scambi con gli altri professionisti partecipanti, pur mantenendo ognuno il proprio linguaggio artistico. Abbiamo tutti lavorato direttamente con l'arte ma con tecniche e messaggi diversi. La sfida era creare arte con coerenza ma che, allo stesso tempo, permettesse a ognuno di noi di esprimere le proprie idee, senza limiti”.  

In copertina: Un dettaglio del muro
immagini © Estudio Mauro Marques