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VERONA - Sotto il cielo di Giulietta

L’idea nasce durante una notte insonne. Qualche click in rete ed eccola qui: Verona. Un’occhiata sui siti dedicati alla città e non nascondo un certo entusiasmo riguardo alla mia idea di visitarla. Città decantata, ammirata e all’avanguardia: sarà davvero così? Mi decido: prenoto e parto!

Difficile pensare alla città di Verona se non come allo sfondo tragico della vicenda d’amore di Romeo e Giulietta.

Un luogo tutto da scoprire, quindi.

Giunto alla stazione centrale già percepisco un’aria diversa, quasi di imponenza, ma allo stesso tempo poetica e stravagante. Mi immergo nella città e capisco perché viene definita la Porta d’Italia: a chi proviene dal nord, la città di Verona apre le porte alla bellezze Italiane.

Inizia il mio viaggio. Decido di affittare una bicicletta, pedalo per cinque minuti e improvvisamente la maestosità della città si apre ai miei occhi.

Palazzi e piazze sembrano accogliermi a braccia aperte, o forse anche rapirmi.

Stregato dagli artisti di strada e dalle vetrine rosa confetto delle pasticcerie storiche arrivo a Piazza Bra: “Un’altra Roma?”, penso tra me e me, mentre centinaia di persone sorseggiano bevande rinfrescanti e affollano i caffè.

Arena e Piazza Bra

Questa piazza è una delle più grandi d’Europa, dominata dall’imponente Arena, luogo che molti artisti e musicisti internazionali scelgono per concerti ed esibizioni. Prima tappa turistica, l’Arena domina la piazza, ricoperta dal liston (lastricato in marmo rosa della Valpolicella, il medesimo usato per costruire l’anfiteatro romano) e presa d’assalto dai turisti per l’ormai immancabile selfie.

Su Piazza Bra affacciano alcuni palazzi storici, tra i quali il Palazzo della Gran Guardia, luogo adibito a mostre ed eventi, e Palazzo Barbieri, sede del Municipio. Ma veniamo all’imponenza dell’Arena.

Mi avvicino in maniera discreta a una guida turistica e carpisco alcune preziose informazioni: “probabilmente costruita intorno al I secolo, l’Arena ospitava spettacoli di gladiatori. Era un immenso anfiteatro rivestito all’esterno con mattoni e pietra veronese… all’interno, un movimento concentrico di gradinate s’impone agli spettatori con maestosità ed eleganza…. tutt’ora continua ad ospitare spettacoli musicali di rara bellezza…”.

Il balcone di Giulietta

Affascinato da quanto appena ascoltato, continuo il mio percorso alla scoperta della città. Dove sarà la famosa casa di Giulietta? All’improvviso una lunga coda di persone si apre al mio orizzonte ed eccola apparire, davanti a me.

Non si può visitare Verona senza far tappa qui. Grazie all’omonimo capolavoro di William Shakespeare, infatti, la città è il teatro della tragica vicenda di Giulietta e Romeo e della loro leggendaria storia d’amore, divenuta immortale. I veronesi riconoscono la casa di Giulietta in questo edificio: un portale in stile gotico con la facciata a mattoncini, che fa da cornice a una straordinaria statua in bronzo di Giulietta e al tanto sognato balcone che avrebbe visto nascere l’amore tra i due giovani.

Noto una lunga fila verso la statua di Giulietta e me ne domando il perché. Parlando con alcuni turisti provenienti da Capri, capisco il motivo di tanto fermento: non si può lasciare la città senza aver toccato il seno destro di Giulietta.

La statua di Giulietta

Fortuna? Amore? Leggenda o realtà? Vox populi?

Non si sa. Certo è che la consuetudine di abbracciare Giulietta, toccandone il seno destro, ha costretto il Comune di Verona a sostituire la statua originaria con una copia, per evitare danni irreversibili alla scultura bronzea. L’originale è però visibile al piano terra della casa.

Mi avventuro all’interno. L’ambiente è povero di arredi ma la vista dal balcone è sublime. È facile perdersi in questa atmosfera magica e sentirsi, per un istante, come Romeo.

La miriade di turisti che mi circonda mi riporta di colpo alla realtà, spingendomi a uscire frettolosamente dalla casa per scovare altre meraviglie della città. Mi accorgo, però, di qualcosa che prima di entrare non avevo notato: un muro colmo di scritte, biglietti, adesivi, ove gli innamorati di tutto il mondo si sono giurati amore eterno: quanta poesia, in questa città!

Video: Verona in 4K

Mi sorge un dubbio: se c’è la casa di Giulietta, dovrebbe esserci anche quella di Romeo! Apro la guida presa all’arrivo in stazione e cerco… Bingo! “Abitazione di Romeo”, a pochi metri dalle Arche Scaligere.

Raggiungo la casa con la bici e sulla facciata gotica dell’abitazione – oggi dimora privata – e leggo: “Oh! Dov’è Romeo?.... Taci, ho perduto me stesso: io son qui e non son Romeo, Romeo è altrove…” (Romeo e Giulietta, atto 1, scena 1).

È incredibile come, a oltre 400 anni di distanza dalla creazione di una delle tragedie più famose della storia, i cui personaggi sono presumibilmente di fantasia (o forse no?), la presenza di queste figure, a Verona, sia più reale che mai. Non si tratta, però, di una casualità ma di un vero e proprio piano strategico ideato dalla città negli anni Trenta del Novecento. Con l’aiuto dell’architetto Antonio Avena, infatti, si è provveduto a ritoccare lo stile di alcuni luoghi-chiave quali, appunto, le rispettive case di Giulietta e Romeo e perfino la Tomba di Giulietta, dando loro un aspetto che fosse più vicino alle aspettative dei turisti.

Curioso e allo stesso tempo affascinato, continuo la mia escursione e all’improvviso, innanzi ai miei occhi, si staglia una tavolozza di colori: è la maestosa Piazza delle Erbe, la più antica di Verona, che ospita un coloratissimo mercato di frutta e verdura. Definita “il salotto della città”, vi si trova di tutto.

Il mio sguardo si posa su un edificio in stile barocco, Palazzo Maffei, impreziosito da statue di Giove, Ercole, Minerva Apollo e Venere. E poi la Casa dei Mercanti, che ospita la sede della Banca Popolare di Verona.

Piazza delle Erbe

Stregato da così tanta bellezza, mi accorgo solo adesso che è quasi ora di cena.

Le confetterie e i locali alla moda della piazza offrono numerose prelibatezze locali. Mi siedo e ordino la pearà, manzo bollito con salsa di pane e pepata al formaggio, accompagnato da un ottimo bicchiere di Amarone della Valpolicella, dal colore rosso granato e dal sentore di amarene e lamponi. Sul menù è riportata la storia di un dolce famoso in tutto il mondo: proprio qui, infatti, ha avuto origine il Pandoro.

Verona non smette di sorprendermi. E non è finita!

C’è ancora tanto da vedere: ponti, chiese, palazzi storici, piazze, statue… ma ci penserò domani. Adesso è il momento di fare una pausa, assaporare il mio vino e godermi il meraviglioso cielo stellato di Giulietta. In fondo, anche Shakespeare lo aveva previsto: “…il mondo intero amerà la notte, e non adorerà l’abbagliante sole…”.

In copertina: Verona all’imbrunire
immagine © Ferdinand Berner