INNSBRUCK - Un fiume che scorre tra storia e modernità
È un bellissimo e scrosciante fiume chiamato Inn a dare il nome ad una città, Innsbruck, ricca di storia e attorniata da una natura dirompente.
Innsbruck è la quinta città austriaca più importante, e si trova molto vicina alla nostra Italia. Questa vicinanza, e la sua ricca storia ci hanno molto incuriositi e così mio marito, mia figlia ed io abbiamo organizzato in poco tempo un breve viaggio con l’obiettivo di sciare, fare escursioni in alta montagna, ma non solo.
L’attrattiva principale di Innsbruck è infatti lo sci, perché le Alpi che la circondano e le viste che si godono sono mozzafiato, ma da viaggiatrice curiosa non mi sono fermata allo sport.
Ho trascorso del tempo in città per capire i luoghi e la storia, visitando i musei principali, soffermandomi a leggere le diverse targhe dei palazzi storici e delle vie e passeggiando alla scoperta di nuove cose.
Una mattina ho iniziato il mio tour e sono partita dal Museo dell’Arte Popolare Tirolese, dove ho appreso l’origine di tante usanze e quanto l’area del Tirolo abbia influenzato usi e costumi che tutt’oggi sopravvivono nei masi delle aree di montagna. Un esempio sono le stanze delle case, che avevano degli spazi centrali molto ampi, specificatamente per accogliere i parenti e gli amici nelle serate fredde e nevose, e gli abiti tradizionali, che vengono indossati tuttora durante le feste e le ricorrenze storiche. Sono abiti impreziositi da lane ricavate dalle pecore e dal pellame di vacca.
Nel museo sono visibili gli attrezzi per l’agricoltura, le vecchie stufe e moltissimi altri oggetti. Le stanze delle case sono state riscostruite con il legno del luogo ed espongono vecchi mobili che contenevano cibi, stoviglie e vari manufatti.
Stimolata dal contesto storico, mi sono soffermata nella caffetteria adiacente al museo e ho acquistato una piccola guida che mi ha riportato indietro nel tempo a quando Innsbruck era già abitata, in epoca romana, ed era un castrum, ovvero un accampamento i cui resti sono stati rinvenuti nel quartiere di Wilten, che si trova nel centro cittadino. Faceva parte della colonia romana di Veldilena, che si estendeva fino all’attuale Brennero.
Purtroppo, dopo quel periodo, di Innsbruck si persero le tracce e le testimonianze della sua esistenza ripresero nel basso medioevo con il ritrovamento di alcuni documenti, dai quali si evince l’insediamento di un feudo di monaci e l’esistenza di un monastero chiamato Wilten, nome tedesco di Veldilena, la colonia romana. Una fonte, in particolare, cita che le terre dell’abbazia vennero donate al conte di Andechs, di origine germanica, nell’anno 1180. Il Conte fece costruire le mura e le torri difensive per proteggersi e iniziò con il suo governo una fase di commerci con le aree limitrofe, che portarono Innsbruck ad essere fiorente e conosciuta.
Il mio viaggio culturale è proseguito al museo Goldenes Dachl, che è allestito nel palazzo simbolo di Innsbruck, dove tutti i turisti si fermano per ammirarne la facciata dalla loggia dorata. Il palazzo risale al 1420 e fu voluto da Federico IV d’Asburgo come abitazione dei conti del Tirolo. Oggi la sua storia è incentrata sulla vita che conducevano i nobili Asburgo, in particolare Massimiliano I, e un percorso interattivo aiuta a capirne usi e costumi con immagini, dipinti e bassorilievi.
Adiacente al museo si trova la chiesa di corte, in tedesco Hofkirche, utilizzata dagli imperatori e testimonianza di una cultura cortese che permeava tutta l’Europa, in nome della quale Massimiliano I seppe avvalersi delle opere degli artisti del suo tempo come Durer o Vischer. L’arte cortese, che l’imperatore promosse, portò Innsbruck ad essere una meta conosciuta e apprezzata nel periodo rinascimentale.
Uscita dal palazzo ho passeggiato per Maria-Theresien-Strasse, una delle vie principali dedicata a Maria Teresa d’Asburgo, che nel ‘700 fu regina d'Ungheria e regina regnante di Boemia, Croazia e Slovenia. Fu una figura importante per la tenacia con la quale governò, imponendosi con grandi riforme, ancor più rilevante in quanto prima donna regnante in un contesto maschile.
Innsbruck è stata una scoperta dietro l’altra, che ha riempito le mie giornate passate assaporando la vivace atmosfera della città austriaca, ricca di eleganti negozi, delle immancabili cioccolaterie e di caffetterie dal grande charme.
La città, al di là delle testimonianze storiche, è moderna e ben collegata al vicino aeroporto; presenta, inoltre, un’architettura che rispecchia il territorio e permette di gustarsi i paesaggi che lo circondano, privi di costruzioni che lo deturpino visivamente.
Un’immagine simbolo di questa mia trasferta è il fiume Inn, che rende Innsbruck viva e riporta al passato, a un tempo in cui già animava le vite degli abitanti della città: antichi romani, nobili tirolesi, poeti, pittori rinascimentali, fino ad arrivare ai giorni nostri. I colori dell’Inn, con i raggi di sole che vi si specchiano, sono magici e il suo scorrere ha lo stesso gorgoglio di sempre.
Questo contatto col passato e con l’immutabilità del suo corso dona una sensazione di pace e fa nascere in noi un sorriso di gioia, di fronte alla bellezza dei luoghi e delle meraviglie che la natura ci regala.
In copertina: Innsbruck
immagini di repertorio