All by Silvia Rodinò

VOCI MOSSE - Per tornare, non bisogna muoversi

Non piango perché quel mondo non torna più, ma piango perché il suo tornare è finito scrive Pasolini. Le mie tradizionali liste di fine dicembre si sono rivelate un elenco ordinato di cose che tornano, cose che lascio andare, ma anche di nuove che accolgo. Queste sono le mie ultime letture del 2024: mi guardo indietro un’ultima volta, per congedarmi. 

NESSUN UOMO È UN ISOLA - Racconti di solitudini che si incontrano

La prima cosa che leggo di un romanzo è l’ultima frase; la seconda è l’esergo. Per questo è stato Hemingway, con Per chi suona la campana, a condurmi fino a John Donne. “Nessun uomo è un’isola”: la frase mi ha colpito come uno schiaffo in faccia, quasi offendendomi. Nel corso degli anni, però, l’incipit della poesia di Donne ha più volte fatto capolino fra i miei pensieri.

LETTURE ESTIVE - Tra fiori freschi, ciliegie acerbe e ritorni al passato

Come se stessi giocando a strega comanda colore mi sfido a catturare in pochi sguardi i contrasti tra i fiori sgargianti e l’intenso azzurro del cielo, almeno fino a quando i primi non cedono il passo ai mattoni rossi di Imola. Tutto è, davvero, a portata di mano. Penso sempre che sia in questa stagione, in questo momento dell’anno, che i poeti diventano poeti. Poi ci rifletto e mi dico che è una cosa melensa da pensare e da scrivere, ma a quel punto sono già davanti alla mia libreria di fiducia, pronta a scegliere le prossime letture. E una volta selezionate, mi trovo con le ciliegie ancora acerbe – come quelle che preferiva Pavese – e i piedi sollevati sulla sdraio.