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BUDAPEST - La perla del Danubio

Sarà la giornata uggiosa e il delicato rumore della pioggia mentre in casa c’è un gran silenzio, a rendermi particolarmente riflessiva. Quello a cui penso, è cosa mi manchi di più in questo periodo di isolamento forzato e qual è la prima cosa che vorrei fare quando tutto ciò sarà finito. La risposta, credo condivisa da molti, giunge spontanea: “Vorrei poter tornare a viaggiare!”. E subito fa capolino il ricordo del mio ultimo viaggio: quattro giorni a Budapest, la perla del Danubio.

È il febbraio 2020 e, in compagnia di alcuni amici, parto alla scoperta della capitale ungherese. Appena arrivati, decidiamo di uscire subito e, cartina alla mano, iniziamo a dirigerci verso il centro.

Budapest vanta una storia millenaria, grazie soprattutto alla sua posizione privilegiata, lungo le sponde del Danubio. Gli antichi romani l’apprezzavano per le sue 123 sorgenti termali e, in seguito, la città divenne un crocevia nelle rotte commerciali tra occidente ed oriente, nonché luogo di passaggio di diversi popoli, tra i quali i Mongoli e i Turchi, dei quali ancora oggi si ritrovano numerose testimonianze.

Furono tuttavia gli Asburgo a donarle ricchezza, eleganza e anche diversi servizi: ad esempio, qui si trova la più antica rete metropolitana dell’Europa continentale, attiva fin dal 1896 e ora Patrimonio Unesco. Alla seconda metà del 1800 risale anche la costruzione della sinagoga più grande d’Europa, costruita nel 1854-1859 e in grado di contenere fino a tremila persone.

Camminando, veniamo attratti da una struttura in stile neogotico: si tratta del Mercato Centrale di Budapest, il bazar coperto più grande della città, costruito nel 1897. La struttura è composta da tre piani, su ognuno dei quali si susseguono file di bancarelle e stand in cui acquistare souvenir e gustare prodotti tipici. Ovviamente, non perdiamo occasione per fare entrambe le cose quindi, una volta riempiti gli zaini con oggetti di ogni tipo e dopo un lauto pasto che comprende l'immancabile gulash (zuppa a base di carne, patate, carote, paprika e cipolle, ideale per le giornate invernali), siamo pronti a proseguire la nostra lunga passeggiata verso i luoghi più belli della città.

Il Mercato

Nata dall'unificazione di Buda ad ovest del Danubio e Pest sulla riva opposta del fiume – collegate dal Ponte delle Catene (375 m) – questa splendida città è un susseguirsi di attrazioni di grande fascino.

L’edificio più sfarzoso è il Parlamento, costruito tra il 1885 e il 1904: un sontuoso palazzo alto oltre 268 metri che è stato sede delle due Camere fino al 1944 e, successivamente, dell’Assemblea Nazionale di Ungheria, una volta costituito il Parlamento unicamerale. Al suo interno sono conservati lo scettro e la Sacra Corona d'Ungheria, detta anche Corona di Santo Stefano, con la quale il giorno di Natale dell’anno 1000 fu incoronato il primo re, Stefano I, poi canonizzato Santo, e tutti i successivi regnanti d'Ungheria. La corona d’oro, resa ancora più unica dalla croce, inclinata a causa di una sua caduta durante uno dei numerosi spostamenti, è diventata il simbolo dell'identità nazionale, tanto da essere uno degli elementi dello stemma ufficiale dello stato ungherese.

Il giorno dopo, decidiamo invece di salire sulla Collina del Castello di Buda. È possibile raggiungerla tramite funicolare o, per i più allenati, a piedi lungo ripide scalinate; in alternativa, come facciamo, si può utilizzare un servizio di bus navetta.

La prima tappa è la Chiesa di Mattia, edificata nel XIII secolo. A dispetto del nome, che richiama Mattia Corvino, re d’Ungheria dal 1458 al 1490 che ne ordinò la restaurazione alla fine del 1400, la chiesa è dedicata alla Madonna: infatti, il vero nome della struttura è Nostra Signora Assunta della Collina del Castello. Qui furono incoronati l’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe I e la sua consorte Elisabetta di Baviera, meglio conosciuta come “Imperatrice Sissi”.

La seconda tappa ci porta al Bastione dei Pescatori: inserito tra i siti patrimonio dell’UNESCO nel 1988, è un belvedere in stile neogotico e neoromanico costruito a cavallo del 1900. Prende il nome dalla “corporazione dei pescatori” che, durante il Medioevo, aveva il compito di difendere il tratto di mura su cui si erge anche se, in realtà, non assunse mai un ruolo difensivo. È composto da sette torri di avvistamento, che simboleggiano le altrettante tribù che hanno conquistato il Regno d’Ungheria. La sua bellezza è straordinaria: le tinte chiare, le ampie scale, le torrette e finestrelle di cui è composto, lo rendono un luogo davvero fiabesco.

Il Parlamento visto dal Bastione dei Pescatori

A questa altezza soffia un vento fortissimo così, dopo aver ammirato l’incantevole costruzione, ci lasciamo coccolare da una cioccolata calda in un bar nelle vicinanze prima di raggiungere la tappa successiva: il Castello di Buda.

Anche il Castello di Buda è patrimonio dell’UNESCO. Una prima rudimentale struttura risale al XIII secolo ma, nel corso degli anni, ha subito diverse ristrutturazioni. Oggi ospita la Galleria Nazionale, la Biblioteca Nazionale e il Museo di Storia di Budapest. Trascorriamo un bel po’ di tempo godendoci la maestosità di questo castello e della natura in cui è immerso, resa ancora più impenetrabile dalle fredde tonalità dell’inverno rigido. Poi, presi dalla piacevole “preoccupazione” della cena, iniziamo a ridiscendere la collina, alla ricerca di qualche ristorantino tipico.

La deliziosa cena termina con un bicchierino di pálinka, una specie di “grappa” di gradazione decisamente alta - siamo sui 60 gradi - e preparata unendo diversi tipi di frutta: in particolare pere, pesche, prugne e frutti di bosco.

Il mattino successivo ci dirigiamo verso la Collina Gellért. Dai suoi 235 metri d’altezza è il punto panoramico più alto di Budapest, dal quale ammirare la città e il Danubio. Il luogo prende il nome dal vescovo che dall’Italia arrivò in Ungheria, su richiesta del sovrano Stefano I, per aiutarlo a convertire gli ungheresi al cristianesimo.

Sulla sommità della collina si trova la Cittadella: una fortezza lunga 220 metri e larga 60, che venne costruita tra il 1851 e il 1854 per proteggere Budapest da eventuali attacchi. Qui, troviamo la Statua della Libertà. Alta 14 metri e raffigurante una donna che sorregge una gigantesca foglia di palma, fu eretta nel 1947 per celebrare la liberazione di Budapest dalle truppe tedesche, avvenuta due anni prima, da parte dei soldati russi. Ai suoi lati sono presenti due altre statue, più piccole, che rappresentano un uomo con una torcia in mano ed uno che lotta contro un mostro mitologico. Da questo punto di osservazione, lo spettacolo che ci regala il tramonto è sorprendente: colori accesi avvolgono tutta la città e le donano un aspetto regale e magico.

Come ogni gita culturale che si rispetti, non può mancare una visita al Museo. Il Museo Nazionale Ungherese è stato fondato nel 1802. Il pezzo forte della sua esposizione permanente è senza dubbio il mantello dell’incoronazione di Stefano I, ricamato con fili d’oro e perle, al quale è dedicata l’intera sala. Il museo ripercorre la storia del Paese dalle sue origini fino al 1900. Troviamo, infatti, importanti rinvenimenti archeologici risalenti al periodo tra il 400 a. C. e l’800 d. C. (utensili di vita quotidiana, sculture, gioielli, abiti, armature e armi) fino ad arrivare ai secoli tra l’XI e il XX, di cui sono esposti antichi manufatti. A seguire documenti, fotografie e oggetti della Prima e Seconda Guerra Mondiale. La nostra visita termina nel seminterrato, che ospita una ricca collezione di lapidi romane.

Basilica di Santo Stefano

I luoghi che meriterebbero una visita sono ancora tanti ma il tempo è poco e, tra tutti, scegliamo la Basilica di Santo Stefano, una magnifica cattedrale in stile neoclassico, progettata a partire dal 1850 e terminata ben 55 anni dopo, nel 1905. L’altezza dell’edificio è di 96 metri, così come il Parlamento (ad indicare l’assoluta equità tra potere religioso e politico) e, secondo le leggi vigenti, nessun altro edificio della città può essere più alto. La basilica è impreziosita da mosaici, marmi, sculture e opere d’arte di prestigiosi artisti ungheresi. Dopo aver visitato l’interno, accediamo prima al campanile e poi alla cupola, salendo a piedi ben 360 gradini (in alternativa, è possibile utilizzare l’ascensore). La vista sulla città, che si staglia sullo sfondo di un cielo azzurro chiaro, è sorprendente. Si ha quasi la sensazione di toccare con un dito i tetti che si susseguono, irregolari, sotto di noi.

Per concludere in bellezza la vacanza, decidiamo di andare concederci un po' di meritato riposo in uno dei numerosi centri termali. Queste sorgenti sono dislocate praticamente ovunque, donando a diversi angoli della città un’atmosfera quasi surreale, e gli abitanti le frequentano regolarmente per incontri di lavoro, riunioni di famiglia o, semplicemente, per cercare un momento di pace, al riparo dal ritmo frenetico spesso imposto dalla città.

Il clima non è dei più favorevoli per i bagni all'aperto (anche se, tra noi, qualche temerario c'è), così trascorriamo l’intero tempo all’interno, spostandoci di vasca in vasca e approfittandone per guardarci un po’ intorno: c’è chi legge lasciandosi accarezzare dal calore dell’acqua, chi scambia due chiacchiere con un amico, chi ne approfitta per un massaggio e chi, addirittura, si sfida in una partita a scacchi. Un modo singolare ma decisamente efficace per saperne un po’ di più sulle abitudini e tradizioni locali.

Il giorno dopo ci tocca, purtroppo, ripartire. Lo facciamo con la spensieratezza di chi è stato bene e pensando già alla prossima destinazione. Perché, in fondo, come ben diceva José Saramago, la fine di un viaggio è solo l’inizio di un altro.

In copertina: Budapest
immagini di repertorio