ANDREA SALINI - Una band condivisa, nel ricordo del lupo del rock

ANDREA SALINI - Una band condivisa, nel ricordo del lupo del rock

Conosciuto come Il Lupo del Rock, Andrea Salini ha conquistato la scena musicale italiana e internazionale sin dal suo album d’esordio, Dr. Hyde e Mr. Hyde (2010), incarnando appieno lo spirito e i valori del rock and roll.

Le sue canzoni, ricche di messaggi profondi, riflettono i principi fondanti dell’associazione umanitaria La Lokomotiva, creata con il fratello Marco nel 2003 per supportare chi è in difficoltà.

Nel corso della sua carriera, Andrea ha pubblicato altri tre album: Maestrale (2012), Lampo Gamma (2017) e Roses (2021), quest’ultimo dedicato alle figure femminili della sua vita. Purtroppo, nel 2021, l’artista è venuto a mancare improvvisamente. La sua famiglia, guidata dal fratello Marco, ha deciso di onorare il suo lascito creando la Andrea Salini Band Condivisa, un progetto che celebra la musica come veicolo di condivisione e speranza.

In conversazione con Marco Salini, scopriamo i valori che stanno alla base del progetto.

Marco, voi siete la prima e unica band condivisa al mondo. Cosa significa essere una “band condivisa” e com’è nata l’idea?

La band condivisa è nata con l’intento di portare avanti un sogno: quello di Andrea e della sua musica. Abbiamo voluto fare in modo che ciò che Andrea aveva creato e sostenuto per anni non si perdesse del tutto. Anche se lui oggi non c’è più, rimane il suo concetto di condivisione, che ci impegniamo a mantenere vivo. Quando ci riuniamo per condividere una passione, le cose non si spengono, anzi, resta accesa una fiammella di speranza che diventa essenziale per andare avanti.

La Andrea Salini Band Condivisa non è una semplice tribute band: non puntiamo a ricordare il passato o a celebrare solo il ricordo. Il nostro obiettivo è dare continuità all’opera e ai valori di Andrea, portando speranza. I musicisti e le band che si uniscono a noi non eseguono solo i suoi brani, ma anche le loro canzoni, offrendo un contributo sia artistico che umano.

Lo scambio artistico e umano sembra essere al centro del vostro processo creativo. Quanto è importante per voi?

Per noi è essenziale, direi addirittura vitale. È uno strumento fondamentale per affrontare ogni giornata e fare in modo che tutto ciò che Andrea aveva costruito non vada dimenticato. La condivisione ci permette di mantenere vivi i suoi messaggi e la sua visione.

La musica è una potente forma di espressione artistica. Qual è il messaggio che desiderate trasmettere?

Con il nostro lavoro vogliamo infondere energia e speranza. Vogliamo che nessuno si senta privato del sogno per cui si impegna tutta la vita. La sofferenza non deve avere altro spazio per prosperare.

Il vostro progetto mira anche a promuovere una pluralità musicale e artistica. Possiamo considerarlo uno dei vostri punti di forza?

Assolutamente sì, è proprio il cuore del progetto. Stare insieme e condividere rappresentano l’anima dell’iniziativa. Senza condivisione, questo progetto non sarebbe mai nato e non sarebbe ciò che è oggi.

La vostra arte ha superato i confini nazionali, arrivando in Spagna lo scorso luglio, a Madrid. Cosa ha significato per voi questa esperienza e come è stato accolto il vostro progetto?

Quando Andrea era con noi, già sognavamo di ampliare i nostri orizzonti e di raggiungere un pubblico più vasto. È per questo che lui aveva iniziato a cantare anche in inglese.

La Spagna ha rappresentato un simbolo di continuità. In passato avevamo già avuto contatti con artisti spagnoli e messicani, e ho voluto riprendere quelle collaborazioni, coinvolgendo, ad esempio, la cantante spagnola Inma Serrano nella band condivisa. Questo ci ha permesso di organizzare una tournée estiva e stiamo già lavorando per tornare in Spagna nella prima settimana di luglio 2025.

L’accoglienza del pubblico spagnolo è stata meravigliosa. Abbiamo notato un approccio diverso rispetto all’Italia: in Spagna la musica non è solo un mezzo per trasmettere messaggi e idee, ma anche un vero e proprio veicolo culturale. È stato emozionante vedere come i concerti siano stati proprio momenti di incontro culturale, e la Spagna è diventata un autentico crocevia per la nostra musica.

Tra le vostre iniziative spicca il progetto “Acqua per tutti”, promosso dalla vostra associazione La Lokomotiva. Di cosa si tratta e come è nato?

L’associazione La Lokomotiva è stata fondata nel 2003 da me e mio fratello Andrea. È nata dalla nostra esigenza di non volerci più sentire complici di un sistema sociale ed economico ingiusto. Volevamo fare qualcosa di concreto.

Costruire pozzi d’acqua potabile in Africa può sembrare una goccia nel mare, ma per noi significa vita. Nel mondo, oltre un miliardo e mezzo di persone soffrono la fame, e più di due miliardi e mezzo non hanno accesso all’acqua potabile. Io, con l’associazione, e Andrea, attraverso la musica, cercavamo di rendere il mondo un po’ più giusto, secondo il nostro modo di vedere.

Il nostro progetto è basato sulla spontaneità e sulla trasparenza. Ci sosteniamo grazie al 5xmille, ai fondi raccolti durante i concerti e alle iniziative locali. È fondamentale che sempre più persone conoscano ciò che facciamo e, se lo desiderano, che ci supportino per garantire i diritti fondamentali che ogni essere umano dovrebbe avere.

Recentemente, con La Lokomotiva, avete lanciato il progetto “Musica libera… libera la musica!”. Come è nata questa idea e che valore ha per voi il rock in questo contesto?

Questo progetto nasce per rappresentare Andrea, che aveva dedicato la sua vita alla musica. Per lui, il rock and roll era il linguaggio degli oppressi e di chi viveva ai margini. Con questa iniziativa vogliamo tornare ai suoi valori e alla sua visione: per Andrea, la musica era la strada, l’incontro, la piazza. Gli bastava un palco in mezzo alla gente per offrire sostegno a chi ne aveva bisogno.

Cosa avete in programma per il futuro?

Non ci poniamo limiti temporali: continueremo il progetto finché avremo forza e salute. Il nostro obiettivo è diffondere i messaggi di Andrea al maggior numero possibile di persone, in tutto il mondo. Creare una rete internazionale di persone che condividano i nostri principi è essenziale per regalare momenti di allegria e serenità in un mondo che spesso ne offre pochi. È proprio grazie al potere della musica che possiamo ritrovare il contatto umano e la spontaneità, valori che, a nostro avviso, oggi sono sempre più rari.

È possibile seguire la Andrea Salini Band Condivisa su Facebook e Instagram

In copertina: Andrea Salini
Materiale audiovisivo per gentile concessione di Marco Salini

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