REMBRANDT – Le sue più belle incisioni in mostra a Cosenza
Dopo il successo ottenuto di recente con la mostra monografica su Antonio Ligabue, presso il Museo del Presente di Rende, l’Associazione N.9 presenta un nuovo, grande evento.
Dal 25 gennaio al 24 marzo 2019 sarà infatti possibile visitare, nella splendida cornice di Palazzo Arnone a Cosenza e per la prima volta in Calabria, la mostra Rembrandt. I cicli grafici, le sue più belle incisioni. Un vero e proprio omaggio, dedicato ad uno degli artisti più influenti del XVII secolo e della cosiddetta età dell’oro olandese. Accompagneranno l'esposizione varie attività di laboratorio dedicate alle scuole.
La mostra, organizzata in collaborazione con il Polo Museale della Calabria e patrocinata dall'Ambasciata dei Paesi Bassi, è curata da Alessandro Mario e Marco Toscano ed offrirà ai visitatori oltre 30 incisioni originali provenienti da collezioni private.
Nato a Leida nel 1606, Rembrandt Harmenszoon Van Rijn è conosciuto al pubblico soprattutto per i suoi ritratti, che hanno contraddistinto la maggior parte della sua carriera. Iniziò il suo apprendistato artistico presso la bottega del celebre pittore Pieter Lastman e vi rimase fino al 1629 quando, notato dallo statista e poeta Constantijn Huygens, iniziò ad ottenere incarichi importanti che lo portarono a lavorare anche con la casa reale. Per vent'anni fu maestro di quasi tutti i più importanti pittori olandesi e per la sua comprensione della condizione umana fu definito "uno dei grandi profeti della civiltà".
Se dal punto di vista professionale l’artista raggiunse un grande successo, le sue vicende personali furono di gran lunga più complicate: ebbe un matrimonio difficile, segnato dalla perdita di tre dei quattro figli avuti dalla moglie Saskia van Uylenburgh e, dopo la morte della moglie, contrasse molti debiti, che lo portarono fino alla bancarotta. Morì nel 1669, mentre era impegnato nel completare le decorazioni del palazzo comunale di nuova costruzione.
Il Rembrandt incisore non è meno interessante del pittore, perché nel ‘600 la tecnica calcografica non era ancora molto sviluppata e dunque Rembrandt non fu solo un artista dalla mano straordinaria, ma anche un impareggiabile tecnico della calcografia. Nella sua vita, infatti, Rembrandt dipinse oltre 600 opere (inclusi un centinaio di ritratti), ma realizzò anche 400 incisioni ed oltre duemila disegni.
Per l’artista fiammingo, quindi, l’incisione non fu un'arte minore rispetto alla pittura ma un campo parallelo di sperimentazioni stilistiche. Determinato ad entrare nelle case del nuovo ceto emergente, creò le preziosissime acqueforti che, essendo riproducibili in più copie, rappresentarono il mezzo più efficace affinché il suo nome e la sua arte giungessero ovunque.
Le sue idee complesse e convulse, figlie dell’epoca e degli umori di quel particolare momento storico, sfociarono in un’arte tollerante e poliedrica, dove possiamo ritrovare uomini con turbanti e panneggi orientali che fanno da contrappunto alle grandi narrazioni della Bibbia, e dove trovano posto sia borghesi e ricchi mercanti che mendicanti.
In copertina: Rembrandt, La deposizione della croce
(Immagini per gentile concessione di Associazione N. 9)