GIOVANNI SOLDINI - L'uomo dei record
Nel mondo della vela, il nome di Giovanni Soldini è sinonimo di eccellenza. Originario di Milano, approda alla vela giovanissimo collezionando, nell’arco di 25 anni, risultati incredibili: tra questi, due giri del mondo in solitario, sei Québec-Saint Malo (una delle quali vinta nella categoria monoscafi), sei Ostar (due vittorie, classe 50’ e 40’), tre Transat Jacques Vabre (una vittoria nella classe 40’), più di 40 transoceaniche e una lista impressionante di record. A pochi giorni dalla sua ultima impresa, lo abbiamo raggiunto per celebrare insieme questo ennesimo successo.
Maserati Multi 70 - Channel Record © Rick Tomlinson
Giovanni Soldini, ha iniziato a fare vela in giovane età. Qual è il suo primo ricordo in barca?
I miei primi ricordi risalgono a quando, da piccolo, andavo sul Lago Maggiore. Lì, presso un club junior della zona, è nato il mio amore per la vela.
Quando si è reso conto di poter aspirare al professionismo?
Verso i 17 anni. Ho capito quanto mi piacesse navigare e che avrei voluto farlo a tempo pieno.
Tra le sue imprese, più di 40 transoceaniche. Cosa l’attrae del mondo della vela e cosa prova quando si trova in mare?
Navigare è una delle esperienze più belle che si possano vivere: amo il rapporto diretto con la natura e con gli elementi. È ciò che più mi piace fare in assoluto e spero di poter continuare ancora a lungo.
Ha alle spalle 25 anni di regate, tra cui due giri del mondo in solitario: l’Around Alone, vinto nel 1999 e passato alla storia per il salvataggio di Isabelle Autissier, e il Boc Challenge del 1995, dove si è qualificato secondo nella classe 50 piedi. Cosa le è rimasto di quelle esperienze?
Da quelle esperienze ho appreso moltissimo e conservo ancora oggi ricordi vividi, emozioni intense ma, soprattutto, i tantissimi amici con cui ho avuto la fortuna di condividerle.
La sua carriera è costellata di record. Il più recente è quello ottenuto l’8 maggio scorso sulla rotta originale Fastnet, percorsa in meno di 24 ore. Congratulazioni! Come si prepara a ogni nuova sfida?
La preparazione della barca è fondamentale, così come lo studio del meteo e la scelta del momento migliore per partire. Ogni piccolo dettaglio è importante e non va sottovalutato. Dietro ad un record del genere, come può immaginare, c'è tantissimo lavoro.
Avendo raggiunto risultati straordinari in entrambe le categorie, preferisce le imprese in solitario oppure quelle in team?
Sono esperienze diverse ma tutte e due molto belle. Direi che in equipaggio c'è la condivisione delle avventure e delle emozioni, che crea un forte legame tra le persone. In solitario questo legame speciale si crea, invece, con la barca, che diventa una compagna inseparabile.
Secondo lei, quali sono gli elementi essenziali per rendere un team vincente?
Indubbiamente le capacità professionali e le competenze. Ma contano molto anche lo spirito di squadra e l’intesa che si riesce a creare con i vari membri del team.
Qual è il prossimo obiettivo?
Abbiamo appena concluso il programma dei record e ora ci sposteremo per qualche mese nel Mediterraneo. Gli obiettivi, come sempre, sono moltissimi, quindi continuate a seguirci e a sostenerci!
In copertina: Giovanni Soldini © Ted Martin