VIETNAM - Alla scoperta di Hoi An, l'antica città delle lanterne
Hoi An è una pittoresca cittadina situata sulla costa centrale del Vietnam, nei pressi di Da Nang, a circa metà strada tra Hanoi e Ho Chi Minh City. Questa piccola e coloratissima città era una volta considerata la migliore città portuale per il commercio da parte di mercanti cinesi e giapponesi. L'influenza di questi due popoli si può vedere, infatti, in tutta l’antica cittadina, dall'architettura, al cibo e alle tradizioni.
Ma ciò per cui è molto famosa oggi sono le molteplici, e quasi infinite, lanterne che colorano le vie e gli angoli più nascosti, rendendola uno spettacolo unico da ammirare durante la notte. Uno spettacolo da cui, io stessa, sono rimasta fortemente affascinata: centinaia di lanterne accese appese lungo il canale, sui ponti, sui tetti delle case, sul fiume stesso e che, con i loro mille colori sgargianti, mi hanno lasciata letteralmente a bocca aperta. Una bellezza che ti lascia senza parole!
Inizialmente sinonimo di buon auspicio, le lanterne venivano appese in casa o nei negozi dai vari proprietari con la speranza che portassero fortuna, sia per la famiglia che per l’attività commerciale. Nel corso del tempo, quelle luci fatte di legno e seta hanno guadagnato popolarità e la gente del posto ha cominciato ad appenderle ovunque: sui balconi, ai lampioni delle strade, tra i vari viottoli, fino a farli diventare una vera e propria forma d’arte ormai radicata nella cultura vietnamita. E che arte! Ce ne sono di mille tipi e disegni: dalla carta ai vari tipi di seta, dall’antica scrittura cinese, ai simboli di religioni e culti antichi, o, addirittura, alle immagini rappresentanti il folclore locale.
Essendo un amante dell’antica cultura asiatica, ma soprattutto cinese, e di tutti i suoi tratti, non potevo non provare a creare io stessa la lanterna. Devo dire che è stata una delle cose più belle e creative che abbia mai fatto: dalla scelta del tessuto, a quella dei simboli e dei colori. Inoltre, la personalizzazione della lanterna viene fatta non solo a seconda dei gusti personali, ma anche e soprattutto a seconda dei tratti della personalità o di ciò in cui si crede, associandola ai simboli finemente decorati sui vari tipi di tessuti.
C’è chi ha scelto le varie rappresentazioni del drago, simbolo maschile di forza e passione; chi quelle della fenice, simbolo della rinascita e della virtù, creatura femminile così forte che riesce sempre a rinascere dalle sue ceneri. Quest’ultima, insieme alla figura del drago, formano lo yin e yang del fenghsui cinese, ovvero, il completamento assoluto della vita, che non è altro che la felicità tanto ricercata. L’emblema rappresentato dal completamento dei due caratteri è ciò che ho scelto per la mia lanterna, in quanto credo fortemente che non esista yin senza yang e viceversa, e che la vera felicità arrivi unicamente quando c’è l’incontro dei due.
Passeggiando tra le piccole e strette strade di Hoi An si possono ammirare numerosi templi che riportano indietro nel tempo, purtroppo ormai usati solo per fini turistici. Non c’è un tempio dove non si possa notare la presenza dei simboli sopra menzionati.
Per quanto riguarda il fascino architettonico di questa piccola cittadina, molti edifici della Città Vecchia sono stati costruiti oltre un secolo fa e sono caratterizzati da forti influenze cinesi di mercanti provenienti da Guangzhou, Fujian, Chiu Chow e Hainan. Alcune delle insegne in legno con i nomi delle aziende sono scolpite e dorate in caratteri cinesi, a testimonianza della loro forte presenza ad Hoi An fin dai tempi di prosperità.
La tradizione è ancora molto viva nella Città Vecchia. Anche se molti dei vecchi negozi sono stati convertiti in attività moderne rivolte ai turisti, tra cui innumerevoli sarti, negozi di souvenir, gallerie d'arte, ristoranti e caffè, tutti hanno comunque preservato con cura gli ammalianti tratti del passato.
Nonostante la forte affluenza di turisti in ogni mese dell’anno, Hoi An è sicuramente uno di quei posti da inserire nella lista dei luoghi da visitare.
In copertina: Hoi An al crepuscolo
(immagine: pxhere)