MATILDA IL MUSICAL - La bambina prodigio approda in Italia
Al Teatro Sistina di Roma, il Natale 2023 ha portato in scena un appassionante racconto per tutta la famiglia: “Matilda il Musical”. La storia a cui Massimo Romeo Piparo - regista e produttore teatrale, direttore artistico e autore televisivo - ha deciso di dare nuova vita, per la prima volta in un teatro italiano, si è rivelata un intenso momento di riflessione ma anche di divertimento per adulti e bambini.
Negli anni Novanta ero una bambina e Matilda sei mitica era una di quelle videocassette che amavo consumare davanti la tivù. Tratto da un romanzo di Roald Dahl, l’amatissimo film di Danny De Vito ha avuto, nel 2022, una seconda vita nel musical Matilda di Matthew Warchus, attualmente disponibile su Netflix.
Ricordo ancora la mia profonda empatia con questa bambina così speciale e poco compresa, vittima di due genitori superficiali e dipendenti dalla televisione. Ma ricordo anche l’astuzia e il potere magico che l’aiutavano a sfuggire alle angherie della temibile preside Trinciabue e la cura della signorina Dolcemiele, che incoraggiava la piccola protagonista a coltivare la sua passione per la lettura, stimolando e appoggiando la sua innata curiosità di sapere.
Con gli occhi dell’adulta di oggi, posso dire che questa storia fantasiosa e divertente si è fatta specchio di una società in profonda difficoltà. Una società assuefatta all’apparenza, che non riesce a porre la giusta attenzione verso i valori necessari ad educare i giovanissimi in modo sano. La scuola stessa dovrebbe spronarli e insegnar loro a coltivare le proprie passioni, i propri interessi, ma anche a fondare i propri atteggiamenti sull’empatia piuttosto che sulla prevaricazione: a costruire e non a distruggere.
Non è un caso, quindi, che Piparo, dopo essersi interrogato sul grande successo che Matilda il Musical ha avuto nel West End londinese, abbia deciso di portarlo in scena anche in Italia. Secondo l’autore italiano degli spettacoli Mamma Mia, Evita, Billy Elliot, School of Rock e Cats, solo per menzionarne alcuni, quella di Matilda è, infatti, “Una storia universale che ha come eroine due figure femminili tanto attuali al giorno d’oggi: una bambina e una maestra. E contemporaneamente altre due donne anti-eroine, due figure negative come una madre sbagliata e una Preside che stravolge il proprio ruolo di educatrice, trasformandosi in aguzzino di giovani adolescenti. Con al centro un’unica figura maschile – quella del padre cinico e sprezzante di Matilda – che diventa uno zimbello in mezzo a tanta malvagità femminile”.
“In questo racconto” - aggiunge Piparo - “grazie allo sguardo attento e pungente di Roald Dahl si ritrova buona parte delle grandi carenze contemporanee: l’educazione scolastica, il rapporto familiare, le dinamiche maschili, il potere disumanizzante della televisione. Il mio auspicio è quello di far cogliere la possibilità di ripensare seriamente il ruolo di educatrici e educatori, di chi si ritrova protagonista di quelli che restano sempre i due pilastri fondamentali della formazione dell’individuo: la scuola e la famiglia”.
Di fatto, i diritti dei bambini sono al centro del racconto. È lo stesso Piparo a sottolinearlo: “Questa bambina rivendica il proprio spazio. Lo fa da sola, perché ha due genitori che non le permettono di partecipare ai discorsi di famiglia, poiché continuamente declassata al ‘sei solo una bambina’. È a scuola che Matilda trova una sponda nella maestra Dolcemiele. Un’apertura che metterà a disposizione dell’intera classe e che porterà tutti i bambini a vincere, proteggendo i loro diritti”.
Nei panni della protagonista, quindi, attraverso il riso la giovanissima attrice Giulia Chiovelli, perfezionatasi all’Accademia del Sistina, ha il compito di trasmettere alle bambine e ai bambini in sala l’importante lezione di credere sempre in sé stessi e di avere coraggio di fronte a chi ci mette in difficoltà.
Grande protagonista, poi, è Luca Ward, uno degli attori e doppiatori più apprezzati in Italia, nei panni della “cattiva” preside Trinciabue. Ward ci racconta il suo punto di vista sull’educazione dei giovanissimi: “Ci vuole la volontà delle famiglie di riallacciare quel filo che c’era un tempo tra scuola e genitori. Se le famiglie non capiscono questo e si scagliano contro i docenti, anche di fronte agli errori commessi dai figli, solo perché non si è più abituati a dir loro dei no, sarà molto difficile che la scuola sia incisiva nell’educazione. Bisogna fissare delle regole, mentre oggi le stiamo togliendo tutte”.
L’attore ci rivela anche come si è preparato per interpretare la preside Trinciabue e della sua prima volta nei panni di una donna: “Il mio personaggio è molto sportivo, ha poche scene in cui trasmette la sua femminilità e, infatti, la scelta di farlo interpretare da un uomo è davvero azzeccata. Non ho visto il film Matilda perché non ne vedo in generale. Ogni volta che lo faccio mi sento in sala di doppiaggio, quindi evito. Ma, soprattutto, non l’ho visto per non avere condizionamenti. Ad esempio, ho saputo dai miei figli che la serie Netflix ha un aspetto più dark, mentre il nostro spettacolo può essere visto anche da bambini di due/tre anni. Ritengo che questo aspetto sia importante, perché dobbiamo avvicinare i giovani al teatro”.
Accanto a Luca Ward e Giulia Chiovelli c’è un cast di giovanissimi talenti nei panni dei compagni di scuola di Matilda, oltre che l’applauditissima Mary Poppins della versione italiana del musical Disney, Giulia Fabbri, nel ruolo della maestra Dolcemiele, e la coppia dei The Pozzolis Family (Alice Mangione e Gianmarco Pozzoli) nei panni dei goffi genitori di Matilda, i quali arricchiscono lo spettacolo con momenti di esilarante comicità. La direzione musicale è del Maestro Emanuele Friello, con l’orchestra dal vivo diretta da Federico Zylka.
Dopo il grande successo ottenuto presso il Teatro Sistina di Roma l’onda di entusiasmo, di divertimento, di riflessione profonda e di professionalità del cast di Matilda il Musical continuerà a strappare sorrisi e a scaldare il cuore del pubblico presso il Sistina Chapiteau di Milano, Scalo Farini, a partire dal 15 febbraio 2024.
In copertina: una scena dello spettacolo
immagini © Gianluca Saragò