I MONTY PYTHON E LA POSTA INDESIDERATA – L'etimologia che non ti aspetti
Partiamo con il dire che questo articolo non è SPAM e che da oggi in poi la cartella della posta indesiderata non potrà che strappare un sorriso. Questo non ci chiarisce le idee, certo, ma non ci svela nemmeno che parleremo di comicità dell’assurdo. Troppa carne al fuoco? Partiremo proprio da quella.
SPAM® - La tanto desiderata carne in scatola
Già, l’origine del nome che diamo alle e-mail non richieste e da cestinare è custodito all’interno di una lattina. SPAM® (contrazione di sp(iced) (h)am), infatti, è una gustosa e apprezzatissima carne in scatola prodotta e commercializzata dalla Hormel Food Corporation, nota e longeva azienda statunitense. La varietà offerta è in grado di soddisfare qualsiasi palato: carne di maiale e prosciutto proposta in versione a basso contenuto di sodio, in versione piccante, in quella light, in quella “macaroni & cheese”, nella Jalapenos, nella Teriyaki, in quella Chorizo e via dicendo.
La sua produzione ebbe inizio nel 1937 e raggiunse il picco di vendite durante il periodo bellico, quando la carne entrò a far parte della razione di cibo giornaliera dei soldati statunitensi. La Hormel, in quel periodo, consegnava al fronte, mensilmente, oltre 50 milioni di lattine.
I MONTY PYTHON - Come rendere la carne indigesta
Tutti conoscono il famoso gruppo comico, ma forse non tutti sanno che fu proprio durante un loro sketch che si definì l’origine dell’attuale significato del termine spam. Ma andiamo per ordine.
Dal 1969 al 1974 i Monty Python andarono in onda con la seguitissima serie televisiva britannica trasmessa dalla BBC, il Monty Python’s Flying Circus.
Ideato e interpretato dai 6 comici – Graham Chapman, John Cleese, Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones e Michael Palin – lo show era strutturato con un approccio tipo "flusso di coscienza", che spesso sfociava in contenuti irriverenti e nonsense demenziali e dissacranti.
In particolare, la scenetta da cui nacque il significato del nostro termine, era ambientata in una locanda con un menu un po’ particolare: tutti i piatti presenti erano a base di carne SPAM®.
Uova e SPAM®,; uova, bacon e SPAM®; SPAM®, uova e SPAM®; SPAM®, salsicce e SPAM®; SPAM® , SPAM® e SPAM®… un fastidioso tormentone che non dava spazio ad alternative per il cliente. E più la cameriera era risoluta nella proposta, tanto più il cliente si opponeva, quanto più il coro pro-SPAM® si alzava: “Spam! Spam! Spam! Spam! Spam! Spam! Spam!”
L’ULTIMO INGREDIENTE – Storia dei primi messaggi invadenti
Sembra che il primo spam via email della storia sia stato inviato nel maggio del 1978 dalla DEC (Digital Equipment Corporation), un’azienda statunitense del settore informatico, che voleva pubblicizzare un nuovo modello di computer. L’email fu inviata contemporaneamente a tutti i destinatari ARPAnet della costa ovest degli Stati Uniti, cioè a circa 400 persone.
Negli anni ’80, invece, il termine fu adottato per descrivere l’azione di alcuni utenti abusivi che frequentavano i BBS (Bulletin Board System) e che ripetevano "Spam" un’infinità di volte, al fine di far scorrere il testo di altri utenti fuori dallo schermo.
E poi ci furono, nel 1994, agli albori dell’email marketing, una coppia di avvocati di Phoenix, Canter e Siegel, che inviarono un messaggio di posta elettronica per promuovere i loro servizi per una lotteria legata alla “green card”. Non si limitarono, però, a inviarlo ai loro contatti, ma coinvolsero un programmatore affinché spedisse la loro promozione alle migliaia di utenti registrati su USENET, una rete mondiale formata da migliaia di server tra loro interconnessi.
IL TRAIT D’UNION - Il tormentone diventa un tormento
Spam. Secondo la Treccani: “messaggio indesiderato di posta elettronica, spec. di natura pubblicitaria: ricevere, cancellare una spam”.
Ma come ci è finita la posta indesiderata di due arrembanti avvocati dell’Arizona o, ancor prima della DEC e dei BBS, in una scatola di latta?
Banale come una frase fatta, nonsense come una battuta dei Monty Phytons o forse, semplicemente, inspiegabile come il moto ascensionale a spirale del tempo che, mentre scorre, si dilata verso altri orizzonti.
Ad un certo punto, lentamente come si formano le abitudini, la potenza della comicità e della satira, con quel menu non voluto ma imposto, con quella presenza fastidiosa della carne in ogni piatto, decretò il nuovo significato del temine spam.
In copertina:
la locandina di Monty Python Spam Song