TAYLEE LEWIS – Italiana per amore
Nata e cresciuta in Australia, Taylee Lewis si è trasferita in Italia nel 2017, dopo aver sposato un italiano. Ha conseguito la laurea in giornalismo, un master in relazioni internazionali e sta completando un MBA presso la IE Business School di Madrid. Dopo aver iniziato la sua carriera come giornalista di economia e finanza a Sydney è approdata come consulente per affari aziendali e di governo alla Weber Shandwick, dove si occupava di assistere multinazionali di paesi come Cina, Singapore, Canada e Francia nell’operare nel mercato australiano, attraverso il miglioramento delle relazioni tra i governi e la promozione dell’immagine aziendale di questi paesi in Australia.
Taylee, il tuo trasferimento in Italia si è rivelato una mossa vincente, sia dal punto di vista personale che da quello professionale. Sei felice di questa scelta?
Sì, senza dubbio. Ciò che mi ha sorpreso è come una decisione dettata dall’amore abbia poi iniziato ad avere senso anche professionalmente. Il mercato italiano è ricco di aziende innovative, uniche nel loro genere e con alti standard qualitativi in diversi settori: l’eccellenza italiana non si limita ai prodotti alimentari e alla moda, ma si estende fino all’ingegneristica e a campi sempre più importanti come quello delle energie rinnovabili. Queste aziende hanno una fortissima necessità di trasformarsi e internazionalizzarsi, e questo è esattamente ciò in cui sono specializzata.
Come sei riuscita a sfruttare, in Italia, la tua esperienza e conoscenza del mercato australiano?
Sono orgogliosamente legata all’Australia sia per una questione culturale che professionalmente. Per dirla in termini semplici, il mio ruolo è quello di aiutare le aziende italiane a entrare nel mercato australiano e dell’Asia-Pacifico. A seconda degli obiettivi del marchio elaboro le strategie di immissione nel mercato, fornendo suggerimenti per migliorare il brand, e identificando opportunità di partnership o investimento. Ciò che spesso viene sottovalutato quando si punta all’internazionalizzazione è che le aziende devono necessariamente trasformarsi, digitalmente e culturalmente, sul piano dell’operatività e delle strategie; e io mi occupo di accompagnare i clienti attraverso ognuna di queste fasi e dimensioni affinché possano massimizzare le loro possibilità di successo.
È stato difficile apprendere le dinamiche professionali del tuo Paese di adozione?
L’approccio lavorativo italiano è in forte contrasto con quello australiano. In Italia si enfatizza l’importanza di riservarsi del tempo per costruire un rapporto personale di fiducia con il cliente. Inizialmente ero frustrata dalla diversità del ritmo negli affari ma, con il tempo, sono giunta a vederne l’aspetto positivo. Ho avuto l’opportunità di conoscere aziende incredibili e sono arrivata a condividere completamente la loro visione e passione, ed è proprio questo atteggiamento che mi fa sentire ancora più motivata nell’aiutarle a raggiungere i loro obiettivi.
Pensi che la tua esperienza si sia rivelata utile per la clientela italiana?
Credo proprio di sì. Molte compagnie hanno capito che l’Australia e l’Asia Pacifico offrono enormi opportunità, ma non sanno come accedervi. Una parte fondamentale del mio lavoro è entrare in contatto con le aziende e fornire le informazioni necessarie all’ingresso sul mercato; è inoltre essenziale discutere ciò che ostacola l’espansione, affinché tali aziende possano davvero comprendere se l’Australia possa strategicamente fare al caso loro.
Sei soddisfatta dei risultati ottenuti finora?
Certamente! Ho avuto la fortuna di essere tra gli oratori di una delle maggiori conferenze italiane sul tema della internazionalizzazione con l’ex ambasciatore australiano in Italia, il Dott. Greg French. Ho anche presentato altri eventi promossi da UnionCamere Lombardia, dalla Camera di Commercio di Brescia e di Napoli. Ho, inoltre, pubblicato con i miei colleghi una guida di fondamenti di macroeconomia per il mercato australiano e i miei insights sono apparsi in pubblicazioni digitali come Mercato Globale e riviste come Brescia Futuro.
Recentemente, hai assunto un nuovo ruolo nell’ambito dell’Italian Business Women’s Network Australia. Ce ne puoi parlare?
Ho iniziato a collaborare con IBWN durante la prima fase della pandemia, conducendo webinars focalizzati sulle strategie per affrontare questa nuova particolare sfida. È stato un modo, per la comunità delle donne d’affari, di sostenersi a vicenda in un momento difficile. Poi il mio contributo è cresciuto, e ora offro consulenza ad imprenditrici italiane e australiane che desiderano far crescere il proprio business. Abbiamo molti eventi davvero interessanti in arrivo, con uno specifico focus sulla digital economy. A livello globale stiamo assistendo alla crescita di un network di imprenditrici davvero dinamico ed è incredibilmente emozionante farne parte.
La tua più grande sfida, in Italia, riguarda probabilmente le passioni che coltivi durante il tempo libero. È stato difficile adattarti?
Essendo cresciuta a Sydney amo il surf. È difficile trovare le onde giuste in Italia, quindi ho iniziato a dedicarmi allo sci. Mi restituisce sensazioni simili al surf, in particolare l’adrenalina ed il contatto con la natura.
Prima di salutarci, c’è qualcosa in particolare che desideri condividere con i nostri lettori?
Ho un profondo interesse per la Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR). Credo che la comunità coinvolta nel mondo degli affari abbia il dovere di migliorare l’ambiente di mercato e le comunità in cui opera. A livello professionale incorporo, nelle mie consulenze, considerazioni legate alla CSR e ho potuto verificare in prima persona come una maggiore attenzione sulla dimensione sociale e ambientale si traduca in guadagni significativi sul piano strategico ed economico. La CSR si trova agli stadi iniziali, molte aziende ancora non comprendono le opportunità che offre. Spero di poter contribuire ad un’inversione di tendenza in questo ambito.
Copertina: Taylee Lewis
Immagini per gentile concessione di Taylee Lewis e IBWN