VIENNA – La città delle fiabe
Palazzi imponenti, edifici splendidi e chiese magnifiche di ogni epoca e stile rendono Vienna un luogo dall’atmosfera affascinante, soprattutto in inverno, quando un candido manto di neve dona alla città un’aria magica e fiabesca.
La capitale della musica offre ai suoi visitatori non solo un revival del suo imponente e glorioso passato ma anche un’alternativa vita moderna, una vita al passo con i tempi, delineata da costruzioni all’avanguardia. Qui si può scoprire sempre qualcosa di nuovo: dall’intensa vita notturna ai fantastici dolci famosi in tutto il mondo.
Lo Stephansdom è il simbolo più amato della città: l’edificio più gotico di tutta l’Austria. Le sue origini risalgono al 1147 e gli elementi più antichi sono il portale dei Giganti (Riesentor) e le torri dei Pagani (Heidenturme). La ricostruzione della navata gotica, delle cappelle laterali e del coro portano l’impronta dei vari regnanti della famiglia Asburgo che si sono susseguiti nel tempo.
Da vedere assolutamente anche il Complesso dell’Hofburg, la residenza imperiale di Vienna. Il collage di edifici si estende nel centro della città, occupando una corposa area. Dimora storia degli imperatori, veniva ampliata ogni volta e, man mano che il potere degli Asburgo cresceva, gli imperatori facevano aggiungere altri edifici nello stile dell’epoca stessa. Oggi, il complesso ospita gli Uffici del Presidente dell’Austria e vanta un centro congressi internazionale e diversi musei aperti al pubblico.
Vienna, come già detto, è una città d’arte. Una tappa fondamentale a cui dedicare la giusta attenzione è il Museo del Belvedere, voluto dal Principe Eugenio di Savoia, famoso per la sua vittoria sui turchi nel 1683. Il Principe, con il compenso ricevuto per le sue vittorie nella guerra di secessione spagnola, fece costruire due palazzi: il Belvedere Superiore e il Belvedere Inferiore. La progettazione di entrambi i Palazzi, utilizzati inizialmente come residenza estiva del Principe, fu affidata a Lukas von Hildebrandt (anni 1714-23), che usò uno stile barocco di fondo. Oggi, i Palazzi ospitano un importante museo – il Museo del Belvedere, appunto – che racchiude una collezione di opere d’arte tra le più preziose al mondo. Le scalinate di marmo bianco, la sala degli specchi, l’imponente giardino ne fanno uno dei Musei più visitati e invidiati al mondo, al pari del Louvre. Il Museo racchiude, tra l’altro, opere di Gustav Klimt. Tra queste, la sua opera più famosa, Il Bacio, è pura poesia. Milioni di visitatori accorrono ogni anno da tutto il mondo per ammirare l’imponenza e la bellezza di questo capolavoro. In essa domina quel colore oro che, per Klimt, era sinonimo di ricchezza del calore umano.
Ma non finisce qui. Il Museo Belvedere ospita anche altre opere di grande pregio, quali: La morte e la fanciulla di Egon Schiele, La morte con Montone di Oskar Kokoschka, Napoleone che valica il San Bernardo di Jacques-Louis David o Il Cuoco di Claude Monet, solo per citarne alcune. Elencarle tutte è impossibile.
Vienna, però, è anche una città misteriosa, custode di segreti e tradimenti, dove a distanza di secoli la storia, la grandezza e l’imponenza della famiglia Asburgo, fanno parlare di sé. Ogni angolo svela poesia, ogni Palazzo protegge tesori quali la musica del maestro Mozart: da non perdere la Staatsoper, cioè l’Opera di Stato, la Scuola d’Equitazione Spagnola e, naturalmente, la deliziosa Torta Sacher!
Proprio attorno a questo gustosissimo dolce sono nate e ancora oggi si tramandano leggende popolari che si fondono con il mistero.
Chi inventò per primo la ricetta della famosa Torta Sacher?!
La sua paternità fu per anni contesa tra la pasticceria Sacher e la pasticceria Demel. Quest’ultima, si dice che sia stata per anni la pasticceria ufficiale della Corte e che, addirittura, esistesse un passaggio segreto che dalla residenza imperiale conduceva al loro laboratorio, per consentire alla principessa Sissi di abbuffarsi di dolci senza essere notata in pubblico.
La Torta Sacher nacque per caso, quando il Principe Metternich si trovò in seria difficoltà nell’organizzare un’importante cena a Corte a causa della grave malattia in cui versava il suo pasticcere di fiducia. Fu allora Franz Sacher, aiuto pasticcere, a prendere in mano la situazione, improvvisando un dessert per la serata: creò un dolce al cioccolato con ripieno di marmellata e ricoperto di cioccolato fuso inventando, così, la Sacher Torte e guadagnandosi il riconoscimento di Metternich. Per il giovane pasticcere si aprirono, da quel momento, le strade in tutta l’Europa dell’Est. Tornato a Vienna con suo figlio Eduard, andò a lavorare nella famosa Regia–Imperial Pasticceria Demel, portando come cavallo di battaglia proprio la famosa ricetta della Torta Sacher. Iniziarono, così, sette anni in cui ebbe luogo una guerra a colpi di spatola tra padre e figlio. Alla fine, i due pasticceri di comune accordo aprirono l’Hotel Sacher, ove la torta divenne il gioiello più esclusivo. La guerra riprese quando, dopo il fallimento dell’Hotel Sacher, uno dei figli di Eduard (nipote, quindi, di Franz) andò a lavorare nella storica rivale Demel, concedendole in esclusiva il marchio della famosa torta. Dopo anni di battaglie legali con i nuovi proprietari dell’Hotel Sacher, la Suprema Corte Austriaca stabilì, nel 1962, che entrambe le pasticcerie potevano servire il dolce ma l’Hotel Sacher poteva chiamarlo Original Sachertorte, mentre la pasticceria Demel doveva rinominarlo Eduard Sacher Torte, in quanto Eduard aveva apportato piccole modifiche alla ricetta originaria. Nemmeno questa lunga discordia riuscì a scalfire la leggendaria torta: infatti i turisti, per non sbagliare, spesso le assaggiano entrambe.
Vienna, infine, è anche la città dai mille colori, tra i quali spicca il complesso delle case popolari, chiamate Hundertwasserhaus in nome dell’architetto che le progettò. In queste case, l’architetto voleva dimostrare che il pratico può essere anche bello e che, trattandosi di case popolari, non necessariamente queste dovevano essere grigie e malandate. Dei quasi cinquanta appartamenti, risaltano i dettagli colorati e i balconcini a mezzaluna. Qui il rosso, il blu e il giallo dominano, trasportando il visitatore in un’atmosfera fiabesca.
In copertina: mercatino di Natale a Vienna