NICOLÁS COMBARRO - Fotografo, regista e curatore d'arte
Nicolás Combarro, curatore d’arte, fotografo e regista spagnolo, vanta collaborazioni con artisti del calibro di Alberto García-Alix, Andres Petersen o Miguel Ángel Campano, oltre che con istituzioni di fama mondiale quali il Reina Sofía National Art Centre, a Madrid, o Les Rencontres Internationales de Arles, in Francia.
Come fotografo, ha esposto in diversi paesi d’Europa e del mondo e la sua carriera è costellata di premi prestigiosi. È inoltre professore e tutor del Master europeo di fotografia presso l'Istituto Europeo di Design ed ha tenuto numerosi corsi, seminari e conferenze a livello globale.
Sebbene l’interesse per l'arte lo abbia accompagnato in tutta la sua vita, la sua formazione scolastica è iniziata nel campo della biologia per poi proseguire con una specializzazione in Comunicazione audiovisiva: proprio in questo periodo l’artista ha cominciato a realizzare le sue prime opere.
Il nome di Nicolás Combarro è ormai consolidato nel panorama artistico internazionale e, in occasione di un suo recente progetto realizzato in Italia, abbiamo voluto conoscerlo meglio:
“Vengo da Vigo, nel nord della Spagna – ci racconta – ed ho sempre avuto inquietudini artistiche. Suppongo che non si diventi un artista, ma che sia piuttosto qualcosa che ci invada a poco a poco.
Mi piace ricercare e imparare costantemente da nuovi formati e contesti. Non ho uno stile preferito, direi più un linguaggio costruito negli anni di lavoro come artista. Sono interessato soprattutto ad esprimere alcune inquietudini dell’attuale contesto sociale, oltre che a dare la possibilità, all'arte, di attivare sensibilità e consapevolezza del nostro ambiente.
Quando mi lancio in un nuovo progetto tendo ad essere abbastanza concreto nelle tematiche a cui mi avvicino ma sono sempre aperto all'apprendimento, sia nella fase di ricerca che in quella di esecuzione delle mie opere. Suppongo che, per ottenere buoni risultati, occorra una combinazione di entrambi”.
Uno dei suoi progetti più recenti è un lungometraggio/documentario dal titolo Alberto García-Alix. La linea d’ombra, che è il prodotto di oltre 27 ore di conversazione intrattenute con il grande fotografo iberico. Un’opera complessa e profonda, in cui Combarro – stavolta in veste di regista – ci offre uno sguardo intimo ed introspettivo nella vita di uno degli artisti più portentosi dell’epoca contemporanea:
“Il film – ci rivela – è arrivato dopo una ricerca di oltre 15 anni effettuata sul lavoro di García-Alix. Volevo avvicinarmi alla persona dietro l'artista e al suo contesto storico: un periodo convulso in Spagna, di cui García-Alix è un testimone privilegiato”.
Combarro sembra essere alimentato da una fonte inesauribile di energia, che lo porta a muoversi su molteplici fronti allo stesso tempo. In questo periodo, ad esempio, il suo ultimo progetto fotografico, realizzato durante un soggiorno alla Royal Academy of Spain a Roma, è in esposizione presso il Centro Niemeyer di Aviles. Una mostra che durerà fino al prossimo 29 settembre:
“Si tratta di un lavoro che ho condotto sulle architetture nascoste nel sottosuolo di Roma e Napoli, attraverso interventi di luce e fotografia. Ciò che non vediamo, che rimane nascosto, suscita sempre grande fascino ed ha la potenzialità di ‘venire alla luce’. Attraverso il mio progetto, ho voluto proiettare la luce su quei luoghi ‘nascosti’, rivelando astrazioni architettoniche, forme geometriche, linee di luce che permettono di riflettere sulle strutture e sulla storia in essi contenute”.
L’architettura è un elemento che si ritrova spesso, nel suo lavoro:
“La mia visione si basa sulla realtà e sull'attenta osservazione di modi alternativi di costruzione, al di fuori dei canoni e del concetto classico di architettura. Nel mio lavoro, sono interessato ad evidenziare gli spazi che di solito non vengono osservati ed a salvare la bellezza in essi contenuta”.
Nel 2018, l’artista ha anche pubblicato Interventions, un libro realizzato in occasione di una mostra presso la Maison Européenne de la Photographie, che include una vasta selezione delle sue opere fotografiche, accompagnata da un blocco teorico in cui il lavoro si riflette.
Combarro, però, non è solo un artista ma anche un curatore artistico di livello internazionale, impegnato in una serie di progetti espositivi di cui presto lo vedremo protagonista:
“Si tratta di due ruoli molto differenti tra loro – ci spiega – sebbene entrambi abbiano a che fare con l’arte: un artista cerca di esprimersi attraverso il suo lavoro, espandere la realtà che lo circonda e attivarla come soggetto sensibile. Il curatore, invece, cerca di creare un ponte tra l'artista (o l'opera d'arte) ed il pubblico”.
E proprio in questa straordinaria duttilità risiede l’innato talento di Combarro nel saper decodificare le pulsioni di una società contemporanea in continua evoluzione, traducendole in un linguaggio artistico in grado di viaggiare e trasformarsi agli stessi, folli ritmi del nostro tempo.
Immagini per gentile concessione dell’artista