FARAZ ALAM - Premiato a Praga il suo cortometraggio ‘Between the lines’
Per la prima volta in cento anni di storia l’associazione ceca dei cameraman (AČK), la più antica al mondo insieme a quell'americana, sceglie uno straniero per il premio 2020 nella categoria “miglior concetto visuale per un film”.
Un riconoscimento, quello ricevuto da Faraz Alam, assegnato proprio nell’anno del centenario dell’Associazione che, in questi tempi di paura e sospetto crescenti nei confronti di cittadini di altre nazionalità, è una confortante e piacevole conferma di quanto l’arte aiuti a superare e trascendere, con quell’adorabile sfacciataggine che le è propria, gli artificiali confini mentali inventati dagli uomini.
Per il cortometraggio Between the lines, da lui scritto e diretto, e prodotto da Famu/Celluloid Drapers con la collaborazione di Baburka Production a Roma, Alam ha ricevuto in premio un contributo economico e un riconoscimento offerto da Biofilms, società praghese di noleggio di attrezzature cinematografiche, oltre ad una bellissima telecamera in vetro prodotta appositamente dalla Manto Gallery.
Per l’occasione i creatori si sono sbizzarriti, aggiungendo delle punte scapigliate e ribelli sull’opera in vetro, a imitazione di quella bella e ricca chioma dread che aiuta gli amici di Faraz a individuarlo con certezza nel mezzo di una folla o nella penombra di un cinema.
“Tra le linee”, questo il titolo in italiano, è la storia di Bella, interpretata dall’adorabile Aisha Viola (papà senegalese e mamma italiana e vero cuore pulsante del corto), una radiosa e vivace bambina che vive in un borgo immaginario (per la cronaca, la deliziosa Fumone, nel Lazio), su cui incombe l’ombra di un’imminente vittoria dei nazionalisti.
Qui la giovane protagonista cerca di vendere ai passanti, perlopiù indifferenti, delle rose rosse per poter comprare medicine alla nonna malata. Affascinata dalle parole misteriose di una cartomante di strada, Bella capisce che il destino è letteralmente nelle sue mani.
E così, in un commovente atto di poesia, riesce a compiere un piccolo miracolo, trasformando la propria vita grazie a un unguento per le mani, reso magico dalla forza della sua fantasia e dal suo amore per la nonna e per la vita.
Faraz Alam, nato da papà libico e mamma indiana a Sebha, in Libia, già in giovane età si innamora della fotografia e del cinema, in cui vede una porta per fuggire con la fantasia dall’isolamento del deserto e dalle ristrettezze mentali del regime autoritario.
All’età di tredici anni si sposta da solo, per motivi di studio, a Nuova Delhi. Qui si laurea in Ingegneria, conseguendo poi un Master in Mass Media and Communication con specializzazione in produzione televisiva e cinematografica.
Dopo qualche anno di attività nell’industria del cinema indiano, approda nel 2015 a Praga. Nel 2019 completa il suo MFA in Cinematografia presso la FAMU, prestigiosa scuola di cinema ceca conosciuta e apprezzata in tutto il mondo.
Tra i numerosi riconoscimenti di cui è stato insignito, oltre a quello della Czech Society of Cinematographers (2020), vi sono due premi per la cinematografia indipendente ricevuti a Los Angeles nel 2017, l’ European Cinematography Awards nel 2018, e il Remi Award Best Cinematography ottenuto a Houston, nel 2017.
Alam, attivo anche nel settore pubblicitario, annovera varie collaborazioni come direttore della fotografia, tra cui i corti Echo, Heart of Alabaster e Dead Man’s Hand (2019, Cechia), Kanya (2019, India), Diapausa (2017, Italia), In Spring e Nocebo (2017 e 2016, Cechia), e vanta collaborazioni fotografiche con il National Geographic Magazine e con Vogue Italia.
Oltre che per Alam, quello dell’associazione ceca dei cameraman è, in qualche modo, un apprezzamento importante anche per la comunità italiana di Praga perché la sua compagna Laura Di Nitto, per anni documentarista Rai in Italia e in India, nonché produttore esecutivo di Between the Lines, ha scelto di trasferirsi dall’India a Praga insieme a lui, supportandolo nella loro non sempre facile vita da ‘expat’ in una Praga che, per quanto cosmopolita e dinamica, può essere anche scostante e fredda verso gli stranieri.
A questa bella e variopinta coppia, irresistibilmente rocambolesca, di cittadini del mondo, vanno dunque i più sinceri complimenti di tutti noi amici, ammiratori e lettori.
In copertina: la locandina di “Between the Lines”
Materiale audiovisuale per gentile concessione di Faraz Alam