IL POTERE DELL'IMMAGINE - Consigli di stile da Nicoletta Adda
Nicoletta Adda, consulente d'immagine e personal stylist italiana con sede a Londra, è l’esempio vivente dei principi in cui crede: stile e cura del proprio aspetto. Per lei, lo stile è molto più dell’essere ben vestiti. Inizia dal di dentro con la giusta nutrizione e si estende all'ambiente in cui viviamo. La frase "mens sana, corpore sano” potrebbe essere stata coniata per lei: Nicoletta trasuda salute, vitalità, forma fisica e stile. Nata e cresciuta a Verona – una delle città più alla moda d'Italia – ha ereditato il senso di stile ed eleganza dalla madre. Vive a Londra da oltre trent’anni e, nel suo precedente lavoro come direttore finanziario nei settori alberghiero e aeronautico, ha avuto l’opportunità di viaggiare molto. La sua vera passione, però, è sempre stata la moda: ha deciso così di cambiare carriera e sfruttare al meglio il suo talento e la sua esperienza di vita. Ora usa le sue capacità naturali e la conoscenza di diverse culture e stili per aiutare i suoi clienti a proiettare la migliore immagine possibile di se stessi. Nicoletta si è qualificata come consulente d'immagine professionale presso una delle migliori accademie del Regno Unito per poi fondare, nel 2003, la propria agenzia di consulenza Pinkananas.
La prima cosa che colpisce, leggendo la tua storia, è la capacità che hai dimostrato nel trasformarti con successo da direttore finanziario a consulente d’immagine. Due professioni apparentemente molto distanti tra loro ma che non ti hanno impedito di dare una nuova propulsione alla tua carriera. È stato un passaggio difficile?
Sì e no. Sì, perché ho dovuto trasformarmi da dipendente a imprenditrice, con tutte le problematiche che una svolta simile può comportare. Nel mio caso il salto è stato particolarmente arduo in quanto ho cambiato settore, quindi ho dovuto lavorare molto più duramente per acquisire i primi clienti e farmi conoscere negli ambienti della moda. No, perché questa è sempre stata la mia passione. Inoltre ho sempre sostenuto che tra numeri e stile c’è un denominatore comune: l’attenzione ai minimi dettagli.
Consulente d’immagine e personal stylist. Quali sono le differenze tra i due ruoli?
Ottima domanda! Come consulente d’immagine devo analizzare le componenti fisiche del cliente – carnagione, proporzioni del corpo – in concomitanza con lo stile di vita, la personalità, le preferenze indicate dal cliente stesso. Praticamente, sono una terapeuta d’immagine. Tutti questi “ingredienti” devono essere ben amalgamati per poter ottenere la ricetta ideale e creare per il cliente un’immagine che possa esprimere visivamente la sua personalità, il suo ruolo, la sua professionalità, tutto ciò prima ancora che possa aprir bocca.
Il ruolo del personal stylist, invece, è un servizio imperniato sull’aspetto fisico della persona e come tale concentrato solamente sul servizio dello spoglio del guardaroba e del personal shopping. Nel mio caso, spesso i due ruoli si scindono.
Chi sono i tuoi clienti e in che modo li aiuti?
I miei clienti sono per la maggior parte professionisti della City di Londra e imprenditori, sia donne che uomini, di svariate nazionalità. Generalmente, ci vediamo per un appuntamento durante il quale svolgo l’analisi approfondita delle caratteristiche fisiche del cliente attraverso l’utilizzo di una tecnica particolare, e del suo stile di vita, nonché delle sue preferenze in termini di abbigliamento, in quanto questo deve dare il massimo livello di sicurezza in se stessi. Sarebbe un errore imporre uno stile totalmente alieno per il cliente. Si passa poi allo spoglio del guardaroba dove leggo in genere la biografia della persona che mi sta davanti! È veramente un processo rivelatorio sia per me che, soprattutto, per il cliente: è uno spoglio dell’anima, perché aiuto le persone a liberarsi di quella maschera che per lungo tempo hanno utilizzato per celare la propria identità, consapevolmente o meno. Non tutti i casi sono così drastici. Si va da sottili ritocchi a cambiamenti radicali ma le tracce che questo processo lascia sono indelebili, perché abilitano una persona a valorizzare ed enfatizzare i punti forti e a saper minimizzare le piccole imperfezioni. Lo spoglio del guardaroba, in termini pratici, consiste nell’eliminare indumenti non più adeguati, riutilizzare altri in modo più creativo, rinnovare capi ancora in buone condizioni, fare una lista della spesa che integri il guardaroba dopo lo spoglio con nuovi capi che lo rendano attuale, versatile e soprattutto facile da usare. E per fare questo si passa all’ultimo gradino della scala verso un’immagine di successo: il personal shopping. È una giornata dedicata allo shopping che pianifico in anticipo, avendo già tutte le coordinate del cliente, incluso il budget da investire, perché di investimento si parla, non di costo.
In cosa consiste, per te, il potere dell’immagine?
Se pensiamo al cinema muto, quello è un ottimo esempio di potere dell’immagine. A quei tempi gli attori dovevano farci vivere i loro ruoli attraverso la loro immagine: erano fondamentali la loro mimica ma anche i loro costumi. Oggigiorno la loro mimica è il nostro linguaggio del corpo ed i costumi la nostra immagine. In poche parole, dovremmo sempre immaginarci attori di cinema muto e chiederci se la nostra immagine ed il nostro atteggiamento riflettono onestamente chi siamo. Un’immagine positiva ed attraente ha il potere di influenzare l’opinione altrui, l’opposto ha anche l’effetto contrario.
Uno dei punti fondamentali del tuo lavoro è la differenza tra l’immagine che proiettiamo e la percezione che gli altri hanno di noi. Come si può costruire un’immagine personale di successo?
Ci vuole congruenza tra chi siamo e come ci presentiamo al mondo esterno. La nostra immagine altro non è che la percezione che gli altri hanno di noi. Questa non possiamo cambiarla ma possiamo gestirla. Per avere successo non è necessario essere vittime della moda, ma sapere come meglio valorizzare i propri attributi fisici ed esprimere attraverso quelli la propria personalità e, generalmente nel campo professionale, il proprio ruolo. Molto importante è anche sapere come vestirsi a seconda dell’occasione, perché questo indica sensibilità culturale. Altra componente essenziale è la cura della persona, che deve essere sempre impeccabile, come lo sono un portamento eretto e belle maniere.
Quanto conta, nella tua professione, essere italiana?
Diciamo che aiuta.. Il Made in Italy, in senso lato, gode di un’ottima reputazione oltremanica, soprattutto nel campo dello stile e della moda ed io, fortunatamente, faccio parte di quel mondo.
Chi sono le tue icone di stile, sia femminile che maschile?
Non direi icone ma persone che ammiro sono Christine Laguarde, presidente del Fondo Monetario Internazionale, e Iris Apfel, imprenditrice e modella. Faccio notare che quest’ultima ha quasi cent’anni! Sono due donne totalmente diverse ma ugualmente eccezionali: incredibili professioniste e squisitamente eleganti, la prima essenzialmente classica, la seconda assolutamente eccentrica. Sul fronte maschile, il Principe di Galles e Roger Federer: anche qui due stili molto diversi ma ricchi di classe ed in perfetta sintonia con i personaggi. L’abito fa decisamente il monaco!