FRANCESCO AUGUSTO RAZETTO - Da architetto a promotore di cultura in Repubblica Ceca
Francesco Augusto Razetto, o semplicemente “Augusto” per gli amici, è un architetto ed immobiliarista italiano che vive e lavora a Praga da oltre venticinque anni, titolare di Architectural Consulting nonché fondatore, e Presidente, della Fondazione Eleutheria. Appassionato collezionista di opere d’arte, l’imprenditore ha devoluto alla fondazione una sua raccolta privata di opere risalenti al Realismo socialista in Cecoslovacchia (650 quadri e 200 sculture, più una serie di fotografie, manifesti e medaglie collezionati nell’arco di vent’anni), con l’obiettivo di realizzare una esposizione permanente oltre che di valorizzare e studiare questo movimento artistico, ancora poco conosciuto.
Quando gli si chiede perché ha scelto di trasferirsi a Praga, risponde scherzando:
era l’unico modo per mettere mille chilometri di distanza tra me e mia madre, assicurandomi che ci fossero anche le Alpi, a dividerci! Chiaramente è una battuta: l’obiettivo primario era di vivere in un Paese che, dopo il Comunismo, si apriva ad un’esperienza capitalista e volevo avere il privilegio di poter vivere quel periodo pienamente, fin dall’inizio. All’epoca avevo 25 anni: ero quindi spinto da un’energia ed una curiosità tipiche di quell’età.
Al suo arrivo a Praga, Razetto si getta a capofitto nel lavoro, trovando terreno fertile in una città che ha tanta voglia di ricominciare. Il suo studio cresce allo stesso ritmo della capitale boema. Ma il dinamico imprenditore parmigiano non si ferma più. Nel 2008, da una sua idea, nasce la Fondazione Eleutheria, evoluzione naturale di una passione per l’arte tramandata, nella sua famiglia, per generazioni:
Ho sempre collezionato arte. Appartengo ad una famiglia di collezionisti. Gran parte della mia collezione si basava su opere cecoslovacche risalenti al periodo comunista. Quando ebbi l’opportunità di visitare il Museo del Partito Comunista cecoslovacco, mi accorsi che la mia collezione era più grande della loro: a quel punto, fu quasi naturale la scelta di garantire che questa collezione venisse fatta conoscere al grande pubblico. Io e mio fratello costituimmo la Fondazione Eleutheria, che nel corso degli anni non si è occupata soltanto di diffondere la conoscenza di queste opere ma di molte altre, interessanti, attività culturali.
Oltre a mantenere, nel tempo, collaborazioni costanti con le principali istituzioni ceche quali la Galleria Nazionale (sia la sezione di Arte Antica che quella di Arte Moderna e Contemporanea) ed il Museo di Scienza e della Tecnica, la fondazione lavora anche con diverse istituzioni italiane ed europee quali il Maxxi di Roma, Villa Manin ad Udine, il Parlamento Europeo, Palazzo Te e Casa Mantegna a Mantova. Inizialmente, Eleutheria si dedica in maniera esclusiva a far conoscere le proprie collezioni, attraverso la realizzazione di tre cataloghi: uno sul Realismo socialista, esposto presso Manes a Praga; un altro sullo stesso tema, per accompagnare una mostra a Villa Manin ed uno, infine, dedicato ai manifesti vietnamiti, realizzato in collaborazione con la Galleria Nazionale di Praga e curato da Vittorio Sgarbi. Col passare del tempo, la fondazione cerca di ampliare i propri interessi e di aprirsi al mondo culturale nella sua totalità.
Eleutheria vuol dire libertà ed il nostro scopo è proprio quello di promuovere la libertà artistica in tutte le sue forme. Tra le varie iniziative realizzate, abbiamo ad esempio cercato di aiutare 18 giovani artisti cechi con un’esposizione che ha avuto luogo prima all’Istituto Italiano di Cultura a Praga e poi, a distanza di due anni, al Maxxi di Roma. Nel 2016, invece, attraverso il progetto Et Cetera ci siamo occupati di fotografia, selezionando, ancora una volta, 18 fotografi di età inferiore ai quarant’anni, che hanno esposto alla Galleria Cittadina di Stepanska. Lo scorso novembre, inoltre, abbiamo portato a Praga, nell’ambito della manifestazione In Breve, una selezione di cortometraggi realizzati da giovani registi italiani: è stato un grande successo!
Da vero e proprio cittadino del mondo, Razetto paga il debito di gratitudine nei confronti della sua città di adozione senza dimenticare, però, le sue origini. Per questa ragione ha deciso di organizzare la manifestazione Parma a Praga.
Una combinazione davvero interessante, visto che le due città sono legate da rapporti secolari, spesso sconosciuti perfino ai loro stessi abitanti. L’imperatore Carlo IV di Boemia, ad esempio, visse da giovane per tre anni presso la piccola città ducale ed il sovrano Rodolfo II acquistò uno dei quadri più famosi del Parmigianino, Cupido che fabbrica l’arco, oggi conservato al Kunsthistorisches Museum di Vienna. La duchessa Maria Amalia d’Asburgo-Lorena (ultima duchessa di Parma fino al 1802, quando fu deposta da Napoleone Bonaparte), giunse proprio a Praga e visse i suoi ultimi due anni di vita al Castello, dove poi fu sepolta nella cripta della Cattedrale di San Vito. Ma non finisce qui: se ci spostiamo a qualche chilometro da Parma, nel piccolo borgo di Soragna, troviamo il Castello omonimo, proprietà della famiglia dei Principi Meli-Lupi dal XIV secolo. Proprio a quest’epoca, e precisamente al 1347, risale l’investitura da parte di Carlo IV di Boemia del marchesato che poi, nel corso dei secoli, diventerà principato.
Il progetto Parma a Praga si aprirà il 17 maggio con l’inaugurazione della mostra Parmigianino. Grafica e fortuna critica, allestita presso il Palazzo Belvedere del Castello di Praga, e proseguirà con un evento della durata di tre giorni, che avrà luogo nella capitale ceca dal 7 al 9 giugno, partendo dagli elementi di contatto tra i due territori con l’obiettivo di ampliare la conoscenza reciproca, oltre che di sviluppare sinergie e collaborazioni in campo istituzionale, economico ed imprenditoriale. Durante questo periodo la città di Praga ospiterà mostre d’arte, incontri, tavoli di confronto, presentazioni culinarie e lezioni dedicate a Parma. Ogni giornata sarà dedicata ad un settore specifico, tra quelli preminenti del territorio parmense.
In particolare, giovedì 7 giugno si terrà un incontro bilaterale – organizzato dalla Camera di Commercio e dell’Industria Italo-Ceca (Camic) – fra imprenditori ed operatori turistici dei due territori, seguito da un concerto di musiche di Giuseppe Verdi presso la Cappella Barocca dell’Istituto Italiano di Cultura. Venerdì 8, invece, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, tra i quali anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, si terrà la cerimonia di gemellaggio tra la piazza dell’Orologio a Praga e piazza Duomo a Parma. Nel pomeriggio, presso la sede dell’Ambasciata d’Italia, verrà presentato un volume storico dedicato alla duchessa Maria Amalia.
Come Fondazione Eleutheria lavoriamo da tempo a questo progetto che, ovviamente, a livello personale mi sta particolarmente a cuore. L’intenzione è creare un ponte tra le due città, nel segno di un europeismo convinto e che ha un’evidente radice comune. Avremo la soddisfazione di portare a Praga il meglio di Parma, comprese le peculiarità del mondo produttivo. Siamo certi che, per le imprese parmensi, questi tre giorni possano avere un interessante risvolto di natura economica: saranno un’occasione per far conoscere il proprio know-how in un mercato, quello della Repubblica Ceca, che presenta davvero tantissime opportunità.
(Intervista pubblicata su L'Italoeuropeo Magazine il 17 aprile 2018)